Cronaca / Circondario
Lunedì 12 Maggio 2014
Malgrate, vincono i cittadini
Accolti i ricorsi per le multe
Gli automobilisti esultano: sono stati accolti dal giudice di pace di Lecco i ricorsi contro la zona a traffico limitato imposta dal Comune in via Scatti e presidiata dalla telecamera.
La battaglia era stata intrapresa dai cittadini – come si ricorderà – nei mesi scorsi contestando perlopiù in Prefettura la pioggia di contravvenzioni piovute su chi aveva continuato a transitare dal sagrato di San Leonardo dopo il giro di vite al traffico e l’attivazione dell’occhio meccanico. «La Prefettura – ricorda il comando di polizia locale – aveva respinto i ricorsi e, quindi, riconosciuto la correttezza delle sanzioni».
Non così – dicevamo – il giudice di pace al quale la norma permette di fare ricorso dopo l’esito negativo del prefetto. Il giudizio d’appello è favorevole ai ricorrenti, che si vedono riconoscere le proprie ragioni: in particolare sostengono – evidentemente, a buon diritto – la scarsa informazione. I dettagli emergeranno dal deposito delle sentenze ma, a quanto già si apprende, il giudice di pace ha ravvisato carenze: in particolare, l’assenza dei vigili urbani nel primo periodo di attivazione della telecamera, mentre avrebbero più opportunamente dovuto presidiare gli accessi alla Ztl svolgendo per qualche tempo opera di informazione, dissuasione e dando evidenza con la propria presenza stessa alle nuove limitazioni. Ecco perché risultano finora accolti i ricorsi di chi è stato multato durante il primo mese; sugli altri non ci sono per intanto sviluppi. I multati vittoriosi tirano un sospiro di sollievo, ma non esultano: «Nessuno ci potrà mai ripagare dell’angoscia e dell’arrabbiatura – commenta chi ha tirato le fila di questa sorta di class action – Per far valere le nostre ragioni (ed è evidente che avevamo ragione) abbiamo dovuto contrapporci allo Stato, prendere l’avvocato, sostenere quindi le spese legali e spendere inoltre 35 euro a contravvenzione di contributo unificato; c’era chi nella Ztl aveva preso una decina di contravvenzioni: siamo tutti lavoratori, siamo stati esposti a un costo per difenderci da provvedimenti ingiusti e ci siamo sobbarcati tensioni e rinunce in famiglia nella previsione di dover soccombere come la Prefettura sosteneva.
C’è chi ha voluto andare fino in fondo e chi ha dovuto farsi i conti in tasca e rinunciare da subito, a malincuore, a farsi valere: chi ha conciliato svenandosi scopre adesso scopre che poteva risparmiarselo, ma quei soldi non li riavrà più indietro; noi altri abbiamo vinto, la soddisfazione morale è tanta, la giustizia ha trionfato, ma non possiamo non chiederci perché tutto ciò e a che prezzo».
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