Cronaca
Lunedì 06 Aprile 2015
Magreglio alza la voce
«Erba, ridacci il masso avello»
L’ex sindaco Paolo Ceruti torna all’attacco
«I reperti restino dove sono stati trovati»
Magreglio si sente derubata da Erba e rivuole indietro il suo masso avello.
Lo storico ed ex amministratore di Magreglio Paolo Ceruti rilancia una battaglia già portata avanti anni addietro.
Da Magreglio partì una richiesta all’amministrazione e al museo di Erba per riavere il reperto. L’allora sindaco della città Filippo Pozzoli non sembrava contrario ma il parere vincolante del museo non fu mai positivo.
«Personalmente penso che i reperti debbano restare se è possibile dove sono stati ritrovati - commenta Ceruti - se si parla di oggetti piccoli a rischio furto è giusto siano trasportati in un museo; ma quando si parla di un masso di diversi quintali non capisco quale sia stata l’esigenza che ha portato allo spostamento ad Erba. Io da sindaco avevo chiesto che fosse restituito a Magreglio, ma senza fortuna: resta ad Erba nel cortile di Villa San Giuseppe a Crevenna».
Si tratta di un masso ritrovato nei muri di casa dalla famiglia Selvini: il reperto è del quinto secolo dopo Cristo, ed era una bara scavata nel sasso per riporvi un feretro. Il ritrovamento avvenne grazie a dei monaci. Il masso passo di proprietà più volte e venne infine dimenticato, dopo il secondo ritrovamento nel muro dell’abitazione fu portato al museo civico erbese.
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