Cronaca / Lecco città
Giovedì 21 Maggio 2015
Maggi fa il Renzi e rottama Valassi
«Rinnoviamo, spazio a chi ha 50 anni»
Il presidente degli Industriali incassa il voto dei sindacati
Confindustria e Confcommercio presentano il programma: «Serve una discontinuità»
E fanno undici. All’elezione per il presidente della Camera di commercio di Lecco, il sindacato voterà Giovanni Maggi.
A questo punto, prima di procedere con le spiegazioni, bisogna fare un po’ di conti. Maggi ha undici voti sicuri (attenzione, però, si vota a scrutinio segreto): sono quelli di Confindustria, Confcommercio, Fai (i trasporti) e il sindacato. Manca un voto per fare Bingo. Gli ultimi aggiornamenti su Valassi dicono che di voti (sicuri) ne ha nove: i consumatori che venivano dati con Valassi, si sono spostati tra gli incerti (devono decidere). Indecisi sono anche i professionisti e le banche. Dovessimo fare un pronostico, i primi sembrano più orientati su Maggi, le banche su Valassi. Ma a questo punto e con il voto dei professionisti, Maggi avrebbe i dodici voti necessari per diventare il nuovo presidente camerale.
Questa è la notizia che è uscita durante la conferenza stampa che Maggi ha tenuto a Palazzo Falck con Giuseppe Ciresa (presidente di Confcommercio Lecco) e con i direttori Giulio Sirtori (Confindustria) e Alberto Riva (Confcommercio). L’incontro è servito per presentare il programma con il quale Maggi si presenta quale candidato alla presidenza camerale.Un programma che si può condensare in quattro punti: formazione, innovazione, infrastrutture e turismo. E che lo stesso Maggi spiega così: «Vogliamo dare un segnale di forte cambiamento. Abbiamo lavorato e lavoreremo per la discontinuità e con uno spirito nuovo. È giusto che a guidare questo passaggio sia la generazione dei cinquantenni, ai quali va data la possibilità di essere protagonisti in prima linea. Il nostro sarà un progetto territoriale forte». Ci fosse Renzi parlerebbe di rottamazione di Valassi, ma il termine è troppo diretto e Maggi non lo usa. Anzi, il presidente di Confindustria spende parole di stima per l’avversario. Un onore delle armi? Presto per dirlo (tanti sono entrati da Papa in conclave per uscirne cardinali), possiamo riferire cosa ha detto Maggi: «Discontinuità non significa non riconoscere il molto che è stato fatto in questi anni. Oggi però il territorio ha bisogno di altro, di nuovi progetti e di un nuovo spirito ed entusiasmo. È una sfida difficile che, se sarò eletto, mi assumerò con la consapevolezza e la volontà di lavorare in squadra. La mia non sarà una Camera di commercio verticistica, ma partecipata sia a livello di consiglio che di giunta. E anche con i media terrò un contatto continuo per aggiornarvi sui vari progetti. A questo proposito, tenete presente che il programma che presentiamo è un progetto in divenire».
Ora va fatto un salto indietro: e i sindacati? Il loro voto è stato annunciato da Maggi non in modo esplicito ma con queste parole: «Il sindacato è molto vicino a noi e ha condiviso il nostro programma». Frase che noi traduciamo: il sindacato voterà per Maggi. E fanno undici.
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