«Macché svecchiamento
Vogliono Silverij vice»
“Il paese di tutti” attacca l’accordo di Invernizzi con il centrodestra
Sibella è duro: «Più che una beffa una comica, una farsa patetica»
«Biasimiamo l’operato della Invernizzi “mediatrice”, così come si autodefinisce negli articoli apparsi sulla stampa, che non ha tenuto neanche mai in considerazione il mandato ratificato dall’assemblea del gruppo».
Non si fa attendere la replica alle dichiarazioni apparse ieri sul nostro giornale espresse da Maria Lidia Invernizzi, candidato sindaco di “Mandello del Lario al centro” alle elezioni di maggio. Ancora capogruppo in consiglio comunale de “Il Paese di tutti”, da questa civica se ne è andata per candidarsi a capo di una coalizione che raccoglie Forza Italia, Lega Nord e Fratelli d’Italia. Lei, che aveva perso nel 2010 con questa civica per soli 18 voti contro il centrosinistra del sindaco Riccardo Mariani.
«Nulla è stato concordato»
«La nostra ex simpatizzante - attacca adesso la lista civica coordinata da Patrizio Sibella -, doveva concordare con le altre forze politiche la formazione di una lista unitaria di candidati con precisi requisiti: preferibilmente giovani, preparati, di diversa estrazione sociale. Si richiedeva ai partecipanti al tavolo uno sforzo di svecchiamento anagrafico e implicitamente la rinuncia alle logiche della vecchia nomenklatura partitica, con la riproposizione di personaggi, ben noti ai mandellesi, ormai soliti del fare della politica una professione. Dopo un interminabile tergiversare, la nostra ex capogruppo ci informava che imprescindibile per l’accordo doveva essere l’accondiscendenza del Paese di Tutti alla designazione di un futuro sindaco gradito alle altre forze di coalizione (come ormai noto identificato nella sua stessa persona) e di un vice sindaco rispondente al nome di Francesco Maria Silverij (adesso consigliere comunale della coalizione FI-Lega in aula, ndr). L’accettazione di quest’ultima figura nei ruoli di assessore e vice sindaco è stata posta come condizione imprescindibile per la stipula dell’accordo. Pensiamo non sfugga che quello che ci è stato proposto è l’esatto contrario di quanto richiesto in sede di preambolo.
L’articolo su la Provincia di Lecco del 28 febbraio
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