Cronaca
Sabato 02 Agosto 2014
Lovisari, per i giudici
ha ragione l’accusa
Il Riesame ha valutato che l’appalto del servizio lavanderia venne aggiudicato “con il trucco”
Non si poteva forzare la mano aumentando il punteggio, si è così ricorso allo «sconto strepitoso»
Per i giudici Paolo Micara (presidente e relatore), Giulia Turri e Roberto Peroni Ranchet della dodicesima sezione penale del tribunale di Milano avevano ragione i pubblici ministeri Claudio Gittardi e Antonio D’Alessio della Direzione distrettuale antimafia di Milano, quando avevano chiesto al giudice delle indagini preliminari Fabio Antezza di “restringere” il direttore generale dell’Azienda ospedaliera della provincia di Lecco agli arresti domiciliari.
Nella funzione di Tribunale del Riesame, i tre giudici hanno stabilito la fondatezza del ricorso presentato dalla pubblica accusa dell’inchiesta sulle presunte tangenti per gli appalti di Expo 2015 e la Sanità in Lombardia, istanza presentata a seguito della notifica dell’ordinanza di custodia cautelare che aveva rigettato la richiesta dei domiciliari per Mauro Lovisari (accusato di turbativa d’asta) e altri coindagati.
Per il Riesame, in sostanza, non sarebbe condivisibile la tesi del gip relativa alla «mancanza di gravità indiziaria» e vengono invece giudicate «particolarmente significative» le risultanze esposte nella richiesta dei pm.
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