Cronaca / Circondario
Sabato 16 Maggio 2015
Lo stellamoto incanta la Nasa. E “brilla”
un calolziese
Telescopi puntati sull’inesauribile Magnetar vicina 0,3 anni luce al buco nero
Realizza un progetto di ricerca – di eccellente qualità – sull’inesauribile Magnetar e la Nasa si accorge di lui: sul proprio sito ufficiale (http://chandra.si.edu/photo/2015/sgr1745/) l’agenzia spaziale statunitense ha voluto dedicargli una citazione in un comunicato stampa ufficiale.
Francesco Coti Zelati, ha 26 anni, vive a Calolzio ed è al secondo anno di dottorato in Fisica e Astrofisica dell’Università degli Studi dell’Insubria: è lui il personaggio lecchese del momento, considerato il fatto che il suo lavoro – coordinato dal professor Aldo Treves – sta ricevendo in questi giorni una rilevanza di carattere mondiale.
«La magnetar al centro dello studio è una stella di neutroni molto vicina al buco nero al centro della Via Lattea, individuata nel 2013 e distante solo 0,3 anni luce dal buco nero galattico, ovvero 21.000 volte la distanza Terra-Sole. Ad oggi è la stella di neutroni più vicina a un buco nero che si conosca», hanno rilevato dall’Università dell’Insubria.
È su questa stella che il giovane “cervello” calolziese ha guidato uno studio internazionale pubblicato sulla rivista Monthly Notices of the Royal Astronomical Society e ripreso ieri nel proprio comunicato stampa dalla Nasa. Un progetto di ricerca di livello mondiale, considerato il fatto che a questo hanno collaborato numerosi ricercatori provenienti da Università e centri di ricerca italiani e stranieri. L’ipotesi alla quale i ricercatori e gli scienziati stanno lavorando è che le proprietà di questo corpo celeste siano conseguenza di uno “stellamoto”.
Se la spiegazione tecnica resta difficile, il succo è semplice: il giovane calolziese è stato capace di analizzare caratteristiche e prospettive di una stella in modo tanto accurato da richiamare l’attenzione del principale ente spaziale mondiale.
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