Cronaca / Valchiavenna
Venerdì 05 Luglio 2013
Lo solitudine dei sindaci
«Siamo bersagliati»
Dopo i gravissimi fatti capitati vicino a Varese
le considerazioni del primo cittadino di Lovero
«Anche io ho ricevuto due lettere di minaccia»
«Come sindaco ci sentiamo bersagliati. Purché facciamo del bene, ci impegniamo per far crescere il paese, tutelare la popolazione , spesso siamo più oggetto di critiche che di elogi, di accuse che di difese».
Annamaria Saligari, sindaco di un piccolo paese della Valtellina – Lovero – esprime tutta la sua solidarietà a quanto successo Cardano al Campo in provincia di Varese. Lì martedì mattina l’ex vice comandante dei vigili urbani, Giuseppe Pegoraro, 61 anni , ha sparato diversi colpi di pistola ferendo in maniera grave il sindaco, Laura Prati, e il vicesindaco, Costantino Iametti. Un gesto di ordinaria follia, anche se premeditato – Pegoraro si era preparato con carabine, pistole, munizioni, mimetica e bottiglie di benzina – dietro al quale pare esserci il desiderio di vendetta: l’uomo era stata condannato per truffa ai danni dello Stato insieme ad altri colleghi ed era stato sospeso dal servizio. La notizia ha colpito anche gli amministratori della Valle.
Saligari precisa che il suo Comune non ha mai avuto problemi con i dipendenti comunali (a differenza di altri, incorsi in cause per mobbing ), ma il clima non è dei più tranquilli. «Nella mia carriera di sindaco ho ricevuto due lettere minatorie – svela Saligari -. Forse sarebbe meglio dire che contenevano più insulti che minacce, ma i toni erano pesanti. Le ho conservate, anche se non ci sono state conseguenze. Come sindaco e, soprattutto, come sindaco donna di fronte ad certi accadimenti o ad atteggiamenti nei miei confronti mi sento senza difese, invulnerabile. A volte ho paura». Una paura che la collega di Cardano mai avrebbe pensato di avere nei confronti dell’ex vigile accusato di aver creato, con i colleghi, un sistema secondo cui alcuni timbravano il cartellino anche per chi al lavoro non c’era.
«Vedendo quello che capitato a Cardano o posso sentirmi anche fortunata – prosegue Saligari -, ma ribadisco: il sindaco è preso di mira, sempre. Può anche essere che la gente provi un senso di scoramento nei confronti della politica e delle istituzioni, ma ogni giorno noi sindaci facciamo fatica tanto che verrebbe voglia di gettare la spugna. Ho lasciato il lavoro per fare il sindaco a tempo pieno: l’ ho fatto con convinzione e lo rifarei, ma mi piacerebbe poter amministrare in un clima più sereno, ricevere critiche sì, ma costruttive, che aiutano a crescere». n
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