Cronaca / Tirano e Alta valle
Mercoledì 14 Agosto 2013
Livigno piange De Monti
È stato il papà del telemark
Dolore per la scomparsa di “Icaro”, morto sulle montagne di Belluno
L’alpinista friulano, di casa nel Piccolo Tibet, era un pilastro della Skieda
Livigno piange la guida alpina, Corrado “Icaro” De Monti, il papà del telemark freeride.Cinquantadue anni, triestino, è stato lui nel 1997 a far scoprire ai giovani del posto questa nuova concezione dello sci, divertendosi fra i boschi, piegando sugli sci e ammirando la natura. È morto lunedì mentre stava accompagnando un cliente in un’escursione sulle montagne sopra Belluno in zona Torre Jolanda. Stava effettuando la cosiddetta messa in sicurezza, quando è precipitato per 50 metri. Nonostante l’amico abbia immediatamente chiamato i soccorsi, per “Icaro”, come tutti lo chiamavano affettuosamente, non c’era più niente da fare.
La notizia della tragedia ha creato parecchio dolore a Livigno visto che “Icaro” era uno dei pilastri della Skieda , il festival del telemark - lo sci a tallone libero - giunto alla ventesima edizione che ogni anno si svolge ad aprile a Livigno. «Dalla terza edizione della nostra manifestazione c’è sempre stato - ricorda il presidente del Telemark Livigno, Fausto Bormolini -. “Icaro” curava l’organizzazione delle escursioni fuori pista. Era un professionista molto meticoloso e prudente. La disgrazia è davvero inspiegabile perché è avvenuta mentre stava facendo sicurezza su un terzo grado, che è semplice, è davvero incomprensibile quello che è successo».
Per i ragazzini di Livigno è stato il maestro del telemark free ride con escursioni e bivacchi notturni. «Un bel modo spensierato di intendere lo sci per i ragazzini che erano reduci dalla pressione di mesi di impegni agonistici. La morte di “Icaro” li ha profondamente colpiti».
La data dei funerali della guida alpina triestina,un autentico giramondo non è ancora stata decisa, ma da Livigno i ragazzi del telemark lo raggiungeranno per dargli l’ultimo saluto.
«Tanto era serio sul lavoro tanto gli piaceva divertirsi e sapeva trascinare i ragazzi - ricorda Bormolini -. Era presente anche nell’ultima edizione della Skieda lo scorso mese di aprile. Anche qualche anno fa era caduto, ma si era ripreso senza danni. Perdiamo un amico di Livigno».
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