Cronaca / Circondario
Giovedì 30 Ottobre 2014
Lite sul campo di calcio
Entra a scuola e fa il caos
S’è mischiato ai 700 studenti dell’istituto Rota e ha tirato una sedia contro il ragazzo avversario
Entra con un amico all’istituto “Lorenzo Rota”, mischiandosi tra gli oltre settecento studenti che frequentano i vari corsi di studio attivati in via Lavello, per aggredire un ragazzo con cui qualche giorno prima aveva avuto una discussione “calcistica”. Bloccato dai docenti viene preso in consegna dai carabinieri di Calolzio, che però non procedono con denunce nei suoi confronti ma si limitano a una ramanzina. E’ stata una sorta di raid punitivo, quella posta in essere martedì mattina da un sedicenne di origini nordafricane nei confronti di un coetaneo che in città frequenta il corso per geometri. Approfittando della inevitabile confusione dell’ingresso a scuola per l’inizio delle lezioni – immaginabile comprendere come tra 750 ragazzi sia difficile individuare due giovani esterni -, due ragazzi sono riusciti ad entrare nell’istituto, raggiungendo quindi l’aula della vittima predestinata.
Una volta giunti qui, uno dei due è entrato e, prima ancora che qualcuno potesse intervenire, ha lanciato una sedia contro l’avversario. Immediatamente bloccato dal prof di italiano Matteo Lentini, che come sua abitudine si trovava in classe già prima dell’arrivo degli studenti, è stato accompagnato alla porta dell’aula in quanto il docente pensava fosse uno studente di un altro corso del “Rota”. Avvisato dai “suoi” ragazzi che l’aggressore con la scuola non c’entrava nulla è subito sceso con il giovane per avvisare la dirigenza dell’istituto circa l’indebita presenza ma, una volta giunto al piano terreno, l’intruso si è voltato di scatto cercando di colpire anche l’insegnante. A quel punto è intervenuto il prof Daniele Oliverio, che ha cercato di bloccare il ragazzo, il quale, riuscito a divincolarsi, è fuggito. Oliverio, però, lo ha immediatamente rincorso e, dopo poche centinaia di metri, lo ha letteralmente placcato in via Lavello, riportandolo a scuola, dove ha chiesto l’intervento dei carabinieri.
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