Cronaca
Lunedì 07 Agosto 2017
«Lei mi ha colpito, voleva morissi
Ora mi aspetto giustizia»
Ervin Hodza, 26 anni, è fuori pericolo ma ha rischiato di morire per la bottigliata alla spalla - «La ragazza diceva ai soccorritori che dovevo marcire»
«Voglio solo giustizia. Non si può rischiare di morire per un diverbio banale in strada. Io ero preoccupato per l’uomo, al quale era caduto un coltello e che quindi pensavo potesse essere un soggetto pericoloso, e invece a ferirmi in quel modo è stata la ragazza con i cocci di bottiglia. Voleva uccidermi e, mentre ero a terra sanguinante, l’ho sentita dire di lasciarmi marcire e morire».
Ervin Hodza, 26 anni, originario della Croazia ma che da vent’anni è residente tra Torre de’ Busi e Caprino Bergamasco, è lucido mentre ricorda quei terribili momenti di mercoledì pomeriggio in via Bovara in cui è stato vittima di una violenta aggressione da una coppia poi arrestata dai carabinieri. Dopo un’operazione e due giorni in rianimazione, è stato trasferito in chirurgia vascolare e il decorso post operatorio è proseguito bene: oggi verrà dimesso.
«Mercoledì ero uscito con un amico per festeggiare la nascita di mia figlia, che ha venti giorni. Non avrei mai immaginato di finire in questo incubo, dal quale sto uscendo a fatica. In via Bovara abbiamo visto quella coppia, lui aveva un monopattino e ha cercato di vendermelo per due euro: sentivamo in lontananza il pianto di un bambino e gli ho chiesto se non lo avesse preso al piccolo. Si vedeva che i due erano alticci ma fino a quel momento la situazione era tranquilla, il diverbio è nato quando il ragazzo ha pesantemente insultato un uomo di colore che aveva appena accarezzato la testa del suo cane».
L’articolo completo su La Provincia di Lecco in edicola oggi, 7 agosto
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