Cronaca / Sondrio e cintura
Lunedì 17 Giugno 2013
Lega alla conquista del territorio
A partire dal congresso provinciale
Gli esponenti locali del Carroccio hanno partecipato ieri all’incontro con il segretario federale Maroni, assente soltanto Provera
Appello forte alla coesioni. La prima occasione sarà la scelta del segretario rinviata da luglio a settembre
Parola d’ordine coesione in nome dell’obiettivo comune di ripartire dalla macroregione del Nord.
Tornano motivati più che mai e con la strada da percorrere ben delineata gli esponenti locali della Lega Nord che ieri a Milano hanno partecipato alla riunione degli eletti indetta dal segretario federale Roberto Maroni.
Tutti presenti i valtellinesi, ad eccezione dell’europarlamentare Fiorello Provera, per sentire dalla viva voce del segretario la linea da seguire per riprendere l’elettorato perso.
Forte da Milano è arrivato l’appello all’unità, a quella coesione che è mancata a più livelli, innanzitutto quello provinciale.
Ad ammetterlo è per primo Crosio. «La Lega in provincia di Sondrio non deve far altro che seguire le indicazioni fornite da Maroni - sottolinea -: lavorare sempre più sul territorio con una buona amministrazione, come fatto finora, e ritrovare unità all’interno. La coesione è fondamentale per perseguire i nostri obiettivi. E Maroni lo ha detto chiaramente: chi compirà azioni che incrinano la compattezza del partito ne risponderà direttamente a lui».
La prima occasione utile per il Carroccio valtellinese di dimostrarsi unito sarà la scelta della nuova dirigenza. Il congresso che avrebbe dovuto essere a luglio con ogni probabilità sarà rinviato a settembre, ma per quella data partito e militanti dovranno aver trovato la quadra. Se quadra sarà possibile trovare viste le diverse anime - guai a chiamarle fazioni - all’interno del Carroccio.
Il punto da cui partire è però chiaro, è lo stesso Crosio a fornire l’identikit cui dovrà corrispondere il nuovo segretario così come uscito dalle indicazioni milanesi: una persona capace di catalizzare diverse sensibilità, di fare squadra e sintesi rispetto ai progetti e capace di aprirsi anche all’esterno del partito per dialogare anche con gli “altri”.
Quello che ci si avvicina di più sembra essere il presidente della Provincia Massimo Sertori che però sconta, nei confronti dei militanti, una testardaggine che non gli ha attirato particolari simpatie. Tanto da far ritenere che Alta e Bassa valle insieme alla Valchiavenna potrebbero piuttosto optare per la riconferma di Zini o anche per qualcuno con meno esperienza, ma maggiore “vicinanza” con la base.
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