Cronaca / Oggiono e Brianza
Mercoledì 03 Dicembre 2014
Lecco: le tre dimensioni
di una nuova crescita
La Sharebot di Nibionno è una start up innovativa che produce stampanti 3D e occupa 23 persone
Un’azienda costituita un anno fa da cinque soci, che ha saputo entrare in un mercato in espansione
In Camera di commercio è registrata come start up innovativa. In quanto tale, beneficia di vantaggi fiscali e di norme societarie semplificate, ma deve rispettare obblighi su prodotti, dipendenti, investimenti. È la Sharebot (il marchio unisce share: condivisione, e bot, di robot) di Nibionno, azienda che produce stampanti 3D, e occupa 23 persone che hanno un’età media inferiore ai 35 anni. Secondo le stime, il fatturato di questo esercizio dovrebbe aggirarsi sui 2 milioni di euro.
È una storia innovativa. Una storia di successo, cominciata nell’autunno del 2013, con la costituzione della società a responsabilità limitata. I soci della ditta sono: Andrea Radaelli, Matteo Abbiati, Arturo e Ambrogio Donghi e Cristian Giussani.
Quella della Sharebot è un case history, una vicenda che potrebbe essere ambientata nella Silicon valley. È invece siamo in Brianza, tra Nibionno e Lurago d’Erba. Rispetto alle storie della Silicon valley cambia l’esterno, non gli interni. Il seme da cui nasce Sharebot è stato piantato tra fine 2010 e inizio 2011, in un garage dove Andrea Radaelli sviluppa e applica il suo interesse per le macchine a controllo numerico. La curiosità lo spinge ad esplorare il mondo delle stampanti 3D. Ha raccontato Radaelli: «È nato tutto dalla mia passione per la tecnologia e la capacità di lavorare con macchine a controllo numerico. La prima stampante l’ho realizzata a casa, quasi per gioco. Poi ho incontrato altri ragazzi che condividevano i miei interessi e abbiamo realizzato il primo prototipo».
La stampante 3D realizzata dal gruppo era stata presentata in due eventi ed aveva riscosso interesse e richieste. Così nell’aprile 2012, viene costituita la start up a Lurago d’Erba , dove la società è rimasta sino allo scorso anno. Poi il trasferimento a Nibionno: servivano nuovi spazi per stare dietro agli ordini.
La svolta era arrivata a gennaio 2013, con l’incontro tra gli start upper e l’imprenditore Arturo Donghi. È la svolta perché la curiosità e le competenze tecnologiche dei ragazzi si sono unite al sapere imprenditoriale di Donghi. Quante sono le buone idee che non riescono a trasformarsi in imprese di successo? Tante, perché se non ci sono le capacità imprenditoriali non si sta sul mercato: bisogna saper organizzare la produzione, tenere l’amministrazione, conoscere gli adempimenti burocratici e fiscali, disegnare la strategia, saper comprare e vendere.
I cinque soci si sono divisi i compiti: Radaelli è il presidente e segue la ricerca e sviluppo, Arturo Donghi è l’amministratore delegato, Ambrogio Donghi è il product manager, CristianGiussani segue lo sviluppo dei software, Matteo Abbiati è responsabile del marketing e del commerciale. Spiega Abbiati: «Abbiamo quattro distributori e una rete di una trentina di rivenditori che coprono tutta l’Italia, con presenze in Russia, Spagna, Belgio, Francia e Liechtenstein. Al momento realizziamo tre modelli che hanno un prezzo tra i 696 e 3900 euro. Il mercato? Le previsioni evidenziano un trend di crescita a due cifre».
Un appuntamento: giovedì 11 al Griso di Malgrate, Sharebot terrà un convegno per spiegare le applicazioni e gli sviluppi delle stampanti 3D.
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