Cronaca / Lecco città
Sabato 13 Settembre 2014
Lecco. «Tasse a rate?
Scelta obbligata per tanti»
«Le aziende sono strette fra la crisi e il carico fiscale, così devono decidere chi pagare prima»
Confartigianato Lecco: «Va dato atto ad Equitalia di aver ampliato i periodi di rimborso»
A partire dal 2015 le famiglie e le imprese che riceveranno cartelle esattoriali dovranno decidere subito se pagare in un’unica soluzione o a rate.
Per fare prima, in allegato alla cartella ci sarà già il piano precompilato delle rate, cosa che farà saltare l’appuntamento allo sportello per concordarlo. Chi va a pagare la prima rata accetta il piano.
La novità è stata diffusa all’incirca sotto Ferragosto da Equitalia secondo cui l’iniziativa ha fini di semplificazione in una situazione generale in cui nel luglio scorso la richiesta di rateizzazioni ha toccato la cifra record di 156mila.
L’iniziativa è stata contestata a stretto giro da Unimpresa, l’associazione che riunisce piccole e medie industrie che in una nota sottolinea che «con le rate precompilate Equitalia si comporta come una banca, visto che incassa gli interessi per conto dello Stato. Così agendo, l’amministrazione dello Stato prende atto che, per la recessione o situazioni individuali critiche e sempre più diffuse, famiglie e imprese non riescono ad adempiere correttamente alle scadenze fiscali» e risolve la situazione mandando rate precompilate.
Posto che comunque i tassi restano ben lontani da quelli delle banche, l’associazione riferisce che a livello nazionale l’82% delle proprie iscritte non riesce a pagare le tasse a scadenza, in una tendenza che trova pieno riscontro anche a Lecco.«La gran parte delle aziende – dice il tesoriere dell’Ordine dei commercialisti di Lecco, Michele Peccati – chiede la rateizzazione dato che il problema di fondo resta quello della mancanza di liquidità, anche se magari il lavoro e gli ordini ci sono. Ricordo – aggiunge – che a inizio anno con l’approvazione della legge di stabilità era partita una mini sanatoria dei debiti con Equitalia con cui si pagavano capitale e sanzioni e venivano cancellati gli interessi. Ma è inutile: chi riceve una cartella esattoriale significa che non ha i soldi per pagare, e se quei soldi vengono richiesti in un’unica soluzione continuano a non esserci».
Equitalia è in cima alle preoccupazioni di tante piccole imprese che, anche se non nell’alta percentuale registrata da Unimpresa, nell’artigianato lecchese faticano a pagare tasse allo Stato e oneri all’Inps.
«Anche fra le nostre iscritte – dice il responsabile dell’ufficio fiscale di Confartigianato Armando Dragoni – ci sono tantissime imprese che faticano, pagano in ritardo, rinviano. Sempre più spesso gli imprenditori ci dicono di pagare il saldo e non gli acconti, oppure di pagare una parte di saldo per fare poi, più avanti, il ravvedimento oneroso. Le aziende sono strette fra la crisi finanziaria e un carico fiscale enorme e devono scegliere a quali pagamenti dare la priorità».
Dragoni spiega che «comunque Equitalia ha facilitato qualche situazione, visto che negli ultimi provvedimenti c’è l’ampliamento della rateizzazione a 72 rate, e la si mantiene fino al mancato pagamento non di 1 o 2 rate ma di 8, prima di decadere dal piano di rientro. Inoltre – aggiunge – se la decadenza era avvenuta entro il 22 giugno 2013, entro luglio di quest’anno per effetto del nuovo decreto del Governo, è stato possibile chiedere la nuova rateizzazione».
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