Cronaca / Lecco città
Mercoledì 30 Ottobre 2013
Lecco: la storia del Politecnico
Un libro sui 150 anni
Un libro racconta i 150 anni dell’università
Potente polo di diffusione della cultura tecnica
LECCO
Un volume per descrivere non soltanto i primi 150 anni di vita del Politecnico di Milano, ma anche per approfondire il ruolo dell’ateneo in città, dagli albori al nuovo campus.
“150 anni di cultura politecnica da Milano a Lecco”. E’ il titolo del libro, realizzato da Adele Buratti e Ornella Selvafolta per testimoniare la considerazione di cui il Polo gode sul territorio.
«L’idea di realizzare il libro è nata da un lato per ricordare, coinvolgendo sette specialisti di diversi settori, da un lato i 150 anni - ha spiegato Adele Buratti, professore ordinario di Disegno e Rilievo dell’Architettura, nonché presidente del corsi di studi di Ingegneria Edile-Architettura - e dall’altro ampliare la visuale sul territorio specifico di Lecco. Quella cittadina, del resto, è un’esperienza felice non solo per il territorio, ma anche per l’ateneo».
Uno dei temi toccati nel testo, dopo la parte relativa alla nascita della più antica università di Milano, riguarda il contributo del Politecnico al territorio lecchese. «Oggi che si parla di internazionalità non bisogna dimenticare che le radici sono sempre state nel dna dell’ateneo, con viaggi all’estero, riviste specialistiche interessate a quelle relazioni internazionali e progetti. Fin dagli albori, poi, Lecco diventa subito interessante per quanto riguarda il rapporto tra ingegneria meccanica e industria, in quanto delle grandi aziende che nascono, molte sono ubicate qui. Basti pensare alla Filanda Gavazzi, ma anche all’esperienza della Badoni, con figli del fondatore laureati al Politecnico e visite alle officine lecchesi per mostrare agli studenti esperienze di industria moderna.
E ancora, Pirelli, «figlio del fornaio di Varenna, si laurea nel 1870 e su consiglio di Giuseppe Colombo, tra i padri fondatori dell’ateneo, effettua un lungo viaggio in Europa dove conosce l’industria del caucciù, alla base della sua intuizione». La relazione tra Lecco e il Politecnico di Milano, in termini di industria storica, dunque, è estremamente stretto. La nascita del Polo cittadino, alla luce di questo pregresso, sembra quindi uno sviluppo naturale. La prof. Buratti, però, la definisce una intuizione. «L’avvio dell’esperienza nel 1989 è stata indovinata, visto quanto è stata positiva, tanto che ora, anche con il nuovo campus, il Polo è un centro di riferimento per la ricerca e la cultura da cui la città potrà trarre grossi benefici».
Tra l’altro, in prospettiva l’incidenza della realtà sulla città è destinata ad aumentare ulteriormente.
«Con il futuro insediamento al campus anche del Cnr, che sta lavorando all’allestimento di un proprio edificio, si presenta per Lecco una nuova grande opportunità in relazione ad una ricerca di altissimo livello».
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