Cronaca / Lecco città
Mercoledì 20 Novembre 2013
Lecco: segnali di ripresa
ma resta alta la sofferenza
Qualche timido segnale di ripresa per industria e artigianato lecchesi, mentre commercio e servizi soffrono: nel terzo trimestre l’economia ha mostrato cenni di ripresa, anche se la strada è ancora lunga
Qualche timido segnale di ripresa per industria e artigianato lecchesi, mentre commercio e servizi soffrono: nel terzo trimestre l’economia locale ha mostrato nuovi cenni di ripresa, anche se la strada da percorrere è ancora molto lunga.
E’ quanto si evince dall’ultima analisi congiunturale messa a punto da Unioncamere Lombardia in collaborazione con gli uffici studi e statistica delle Camere di Commercio lombarde, che ha permesso di constatare il nuovo, lento miglioramento della congiuntura economica lecchese.
Questo vale soprattutto nel comparto industriale, cresciute anche in estate in quanto a produzione (+2,7%), ordini (+0,2%) e fatturato (+1,6%). In quest’ottica, fondamentale un dato: il miglioramento della domanda interna (ordini +1,2% e fatturato +3,2%), che negli ultimi anni aveva rappresentato un vero tallone d’Achille per le aziende.
A trainare il settore in particolare i settori “mezzi di trasporto” (+5,7%), “abbigliamento” (+5%) e “meccanica” (+4,2%).
Cala la produzione (-2,8%), ma tornano a far segnare valori positivi anche le chiavi di lettura del comparto artigianato (ordini +1,1% e fatturato +1,2%), dove però resta al palo l’occupazione (-1,2%). L’unico settore che segna un incremento nella produzione è quello dei “minerali non metalliferi” (+8%).
Più difficile invece la situazione di commercio e servizi, con un calo consistente del volume d’affari per entrambi i comparti (rispettivamente -6,4% e -6,2%). Il commercio, in particolare, ha evidenziato un peggioramento rispetto al trimestre precedente.
Per quanto riguarda invece la cassa integrazione, diminuiscono le ore autorizzate nei primi nove mesi 2013 (da oltre 5,5 milioni a circa 5,2 milioni di ore, -5,6% contro aumenti sia regionali che nazionali: Lombardia +11,2%; Italia +5,9%). Cresce invece la cassa straordinaria: circa 3,6 milioni di ore contro 3,5 milioni. Cala la cassa in deroga (da circa 2,2 milioni di ore a 1,5, pari a -32,2%).
«I dati di industria e artigianato sembrano mostrare una prima inversione di tendenza – sottolinea il presidente dell’ente camerale Vico Valassi – ma, nel complesso, il tessuto economico produttivo locale continua a fronteggiare una situazione non facile, in continua evoluzione e non esente da rischi». Condizioni che richiederanno ai nostri imprenditori «ulteriori sforzi, grande attenzione nella “navigazione” e una forte dose di coraggio».
Prioritario sostenere le pmi con azioni concrete, secondo Valassi, e «sollecitare la piena realizzazione dell’Agenda Digitale Italiana, mettere a disposizione reti veloci (banda larga e ultralarga), sostenere il trasferimento tecnologico, la ricerca, la nascita di imprese innovative, l’internazionalizzazione, le “reti”, l’investimento nel capitale umano».
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