Cronaca / Lecco città
Giovedì 12 Giugno 2014
Lecco, la ripresa economica
non è ancora per tutti
Reazioni caute tra gli imprenditori al dato di aprile (più 1,6%) sulla produzione industriale
Giovanni Pastorino: «C’è più ottimismo, ma per molto non rivedremo i fatturati ante crisi»
Non scalda gli animi degli imprenditori lecchesi la crescita dell’1,6% della produzione industriale in aprile annunciata in questi giorni dall’Istat e subito raffreddata negli entusiasmi dal presidente di Confindustria Squinzi che ha parlato di un dato «tutto da interpretare» e già smentito dalla nuova frenata di maggio.
In una giornata in cui l’Istat diffondeva i nuovi dati contemporaneamente ai «complimenti» indiretti fatti all’Italia dall’Ocse che col suo superindice di aprile ci ha indicati come «l’unico Paese del G7 ad accelerare la crescita nel mese», a Lecco si preferisce decifrare il futuro guardando ai risultati aziendali.
«C’è un certo ottimismo fra le nostre industrie – dice il presidente di Api Lecco, Luigi Sabadini – ma non è certo basato sugli indici statistici. Ciascuno – aggiunge – guarda i propri indici aziendali e di mercato e purtroppo la crescita, che lentamente si sta manifestando, non è per settore».
L’imprenditore parla di «una crescita di prodotto cliente, data dal fatto che ci sono fasce di prodotti che hanno un preciso target e funzionano e altre che non vanno, e ciò all’interno dello stesso settore. E analizzare questi fattori – aggiunge – è diverso dal basarsi su un risultato complessivo, come il +1,6% di crescita in aprile, che è in realtà un dato deviato dalla scarsità dei giorni lavorati in un periodo con diversi ponti.
Ed è evidente che se i giorni di lavoro si riducono la percentuale sale». E, per estrema sintesi, chiarisce: «Quel dato è uno svarione e in maggio-giugno non lo rivedremo più».
«Serve a poco leggere i dati sull’andamento di un mese – dice Giovanni Pastorino, coordinatore del distretto metalmeccanico lecchese e consigliere di Confindustria Lecco – perciò non voglio tirar conclusioni sulla crescita reale né su quanto sia vero che siamo il Paese europeo che ha accelerato più di altri. Guardando agli ultimi mesi – aggiunge – un po’ di ottimismo c’è, e c’è anche un po’ di ripresa ma dobbiamo per ora dimenticarci di misurare i nostri risultati sui fatturati del 2007-2008. Ora – conclude Pastorino – è tempo di adeguare le proprie strategie ai nuovi scenari economici mondiali, ma questo non ci preoccupa, a Lecco siamo bravi e riusciremo».
Qualche segnale positivo riesce ad arrivare anche da un settore sotto pressione come quello dell’edilizia, visto che, dice il presidente di Ance Lecco Sergio Piazza «qualche timido segnale positivo c’è, la gente sta tornando a far visita ai cantieri».
Investimenti pubblici
Più che all’1,6% di crescita di aprile, l’imprenditore spiega di «guardare a un Pil dato ancora in calo» e che per il suo settore la vera ripresa potrà arrivare solo se si sbloccano i lavori pubblici. Tuttavia – aggiunge – sono segnali che arrivano solo dai privati, da chi vuol comprare casa o dalle industrie che vogliono fare investimenti immobiliari. Purtroppo non si muove il pubblico, non ci sono nuovi appalti, il patto di stabilità non si sblocca. E lo sblocco - conclude il presidente di Ance - sarebbe poco efficace sul 2014 se non si mettesse contemporaneamente mano alla semplificazione della burocrazia, visto che per far partire un qualsiasi lavoro nella migliore delle ipotesi servono sei mesi».
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