Cronaca / Lecco città
Mercoledì 01 Aprile 2015
Lecco: ripresa del commercio
Va meglio che altrove
Per gli alimenti +3%, come abbigliamento e scarpe
La Confcommercio: «Un po’ d’ottimismo, era ora»
Si registra anche a Lecco la crescita di consumi registrata dall’Istat coi dati diffusi ieri sulle vendite di gennaio.
Nessuno si sbilancia nel dire che è ripresa, così come sono cauti gli stesi analisti nazionali. Si naviga a vista scrutando anche i prossimi effetti dei nuovi dati nazionali sulla disoccupazione, prima causa del calo di consumi, che segnano un nuovo aumento anche fra i giovani. Ma una maggior fiducia in imprese e consumatori sembra esserci a Lecco che, in alcuni settori, registra una crescita di consumi con percentuali maggiori rispetto alla media nazionale.
Mentre a livello nazionale la categoria Istat degli alimentari segna un +2,9% (gennaio 2015 sul 2014), i dati lecchesi della Gdo elaborati da Unioncamere sull’80% degli Ipermercati presenti sul territorio provinciale (esclusi quindi negozi al dettaglio e discount) ci dicono che sui prodotti alimentari confezionati (quindi escluso il banco di frutta e verdura) segna una crescita del 4,3% (4° trimestre 2014 rispetto allo stesso periodo del 2013). In particolare è salita la vendita di prodotti freschi (+5,6%), bevande (5,4%), drogheria alimentare (4,5%), surgelati (4,6%), cura della persona (+2%, pari al dato nazionale del 2,1% in relazione al settore Istat più ampio dell’estetica), cura della casa (2,1%).
A fronte di questi dati precisi, riferiti non a interviste a campione ma alla lettura degli scanner degli ipermercati, conta tuttavia anche il sentiment dei negozi di prossimità che, fra alti e bassi, valutano con proprie stime interne l’andamento delle vendite e il comportamento dei clienti.
Così vediamo che un po’ di ottimismo si affaccia in diversi settori di Confcommercio provinciale con stime di crescita valutate sul bimestre gennaio-febbraio 2015 rispetto allo stesso dell’anno scorso. Stime che non hanno pretese statistiche e riguardano solo il complesso delle aziende iscritte all’associazione per settore.
Si valuta dunque intorno al 3% (in linea col dato nazionale) la crescita di vendite alimentari, così come in Federmoda provinciale si valuta nella stessa percentuale l’aumento di abbigliamento e calzature. A segnare un balzo percentuale più deciso del nazionale è il settore ferramenta (+5% a Lecco contro il 2,1% nazionale), mentre a segnare il passo è la vendita di occhiali che resta ferma senza incrementi sui dati dell’anno scorso.
«Dal nostro osservatorio – dice il direttore di Confcommercio Alberto Riva – è presto per dire che è ripresa strutturale, ma sicuramente per alcune categorie ci sono segnali di miglioramento. Non dimentichiamo – aggiunge – che stiamo ancora vivendo l’onda lunga di un 2014 che nel gennaio 2015 ci ha fatto registrare ancora delle cessazioni di imprese associate. Da alcuni settori delle vendite al dettaglio agli alberghi sul lago che iniziano a registrare l’effetto Expo, alle vendite di auto – conclude Riva – vediamo nuovi segnali di crescita e una ripresa di fiducia da parte dei nostri imprenditori.Speriamo sia l’inizio di una vera ripresa e non solo un avanzamento dei consumi dovuti ad alcuni dati macro favorevoli solo in questa fase. I nostri imprenditori ci mandano buoni segnali anche in termini di assunzioni coi nuovi contratti, e ciò per noi è un segnale utile per sperare in un’inversione di tendenza».
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