Cronaca / Lecco città
Venerdì 26 Giugno 2015
Lecco. Punture d’Api
contro Confindustria
Il vice presidente Oriano Lanfranconi: «Abbiamo subito colpi ma li abbiamo anche restituiti»
«Sulla Camera di commercio potevamo essere disponibili ad un confronto ma non sulla candidatura Maggi»
Ci sono i progetti e gli obiettivi, i risultati, l’orgoglio e le polemiche. C’è tutto questo nella presentazione che Oriano Lanfranconi, vice presidente di Api Lecco, fa dell’assemblea delle imprese associate (sono 540), in programma martedì 30 nella sede di via Pergola, con la partecipazione di Maurizio Casasco, presidente di Confapi.
Da dove cominciamo? Dalla constatazione che il clima tra le associazioni d’impresa forse non è mai stato così gelido. Roba che in confronto al Polo nord ci si può mettere in canottiera. È da tempo che Api e Confindustria non si guardano con il sorriso: «In questi anni - ricorda Lanfranconi - abbiamo accusato dei colpi da Confindustria (imprese che sono passate da via Pergola e via Caprera, ndr), ma ne abbiamo anche dati, senza però pubblicizzarli troppo». Ancora: «All’assemblea di martedì, il presidente Luigi Sabadini presenterà un bilancio dell’apertura, il 7 ottobre scorso, della nostra delegazione di Morbegno. È un bilancio positivo sia per il servizio che diamo alle imprese, sia per il numero di nuovi associati. Cifre che saranno presentate alle assise ma che preferiamo non sbandierare perché non è nostra abitudine farlo. E lo dimostra l’atteggiamento che abbiamo sempre tenuto».
Ancora un po’ di pepe nel rapporto con Confindustria? Mettiamocelo: «Nell’elezione del presidente della Camera di commercio appoggiamo Vico Valassi per le capacità di dialogo che ha sempre dimostrato. Capacità che in questa fase è essenziale anche nei rapporti con gli altri territori. Capacità che invece non riscontriamo in Giovanni Maggi. Se Confindustria avesse scelto un altro candidato potevamo aprire un confronto, ma non su Maggi».
Restiamo in tema Camera di commercio. Con gli accorpamenti per arrivare alle 80mila imprese: meglio Como o Monza? «Non è un’alternativa dicotomica. Perché non puntare a un’unione con Monza, Como e Sondrio? Così si potrebbero valorizzare sia la componente turistica sia quella industriale. Per questo è essenziale eleggere un presidente che abbia contatti a capacità per un dialogo a 360 gradi. E comunque tutto il percorso è in continua evoluzione ed è legato anche alle soluzioni che si troveranno per le Province».
L’orgoglio di essere Api Lecco: «Da sempre rappresentiamo e tuteliamo la piccola impresa, con decisioni e percorsi che garantiscono la massima partecipazione e democrazia. E a supporto dell’attività dei nostri associati, in questi anni abbiamo aperto lo sportello internazionalizzazione che offre numerose opportunità alle aziende che sono e vogliono andare sui mercati esteri. E il servizio Apitech che conta su una rete di 180 ricercatori, in grado di offrire la migliore risposta tecnologica e di innovazione. Con questi strumenti cerchiamo di dare risposte alle esigenze delle imprese. Che, nell’ultimo periodo, hanno ritrovato un po’ di fiducia che deriva dai segnali positivi dei mercati. Forse - nota Lanfranconi - è presto parlare di ripresa, ma c’è stata un’inversione del trend». Ultime annotazioni: l’assemblea di martedì eleggerà il consiglio direttivo che poi al suo interno sceglierà il presidente, dovrebbe essere ancora Luigi Sabadini che sarà al suo secondo e ultimo (lo statuto prevede un massimo di due trienni) mandato.
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