Cronaca / Lecco città
Giovedì 12 Dicembre 2013
Lecco: i muratori in sciopero
«Non si smantelli la cassa edile»
Niente aumento e accordi bilaterali a rischio, ecco perché la categoria degli edili ha deciso
che venerdì 13 dicembre non lavora e sciopera
Niente aumento e accordi bilaterali a rischio, ecco perché la categoria degli edili, fra le più martoriate dalla crisi economica, ha deciso che venerdì 13 dicembre non lavora e sciopera, organizzando un grande assembramento a Milano.
Gli edili, fra i quali ci saranno anche 200 lecchesi, bloccheranno il cantiere dell’Expo per protesta contro l’offerta di rinnovo contrattuale definita indecente dai sindacati.
La situazione lecchese dell’edilizia è davvero cupa e i dati della cassa edile lo confermano. In cinque anni il numero delle imprese è diminuito di oltre il 30% e adesso le aziende attive sono 707 (erano 952), così come il numero dei dipendenti è calato del 37% circa, passando da circa cinquemila e seicento unità a poco più di tremila e per strada sono stati persi 1.454 posti di lavoro. In cifre, è stato disperso più di un miliardo e mezzo di monte salariale, una ricchezza enorme che non viene più prodotta e ridistribuita fra i cittadini. «Quando parliamo di contrazione dei consumi parliamo proprio di questo – esemplifica Giuseppe Cantatore della Cgil – Le tasche delle famiglie degli edili sono il 25% più povere rispetto a cinque anni fa. Hanno meno soldi da spendere e l’economia è quindi ingessata».
Ma la rivendicazione dei sindacalisti, che venerdì 13 dicembre scioperano, non è di natura economica, bensì normativa: «Abbiamo bisogno di regole certe e chiare. Queste servono perché favorendo un sistema di legalità favoriremo le aziende sane e oneste che altrimenti rischiano a breve di vedersi soffiare l’intero mercato dalle imprese che operano illegalmente».
A questo si aggiunge una situazione molto complessa per il settore e l’indisponibilità dell’Ance e delle cooperative edili a concedere alcunché: «Nell’ipotesi che ci hanno presentato – dice Cantatore che oggi sarà al corteo con i colleghi di Cisl e Uil – Non c’è alcun aumento di retribuzione per i dipendenti edili, mette in dubbio il sistema di scatti di anzianità per la professione edile, rendendo ancora più difficile quel percorso già complesso di raggiungimento dell’età pensionistica, e per giunta prevede un taglio pesante agli enti bilaterali». Ance e Coop hanno riproposto, secondo il sindacato, una logica che, anziché favorire interventi volti al rilancio, alla riqualificazione e alla riunificazione del sistema per garantire un servizio più efficace ed efficiente, punta solo a generare risparmi per le imprese, con tagli lineari ai costi contrattuali: «Disdettare la cassa edile significa mettere in dubbio l’unico sistema che funziona per sostegno ai dipendenti e formazione continua, sarebbe davvero un grave errore», conclude il sindacalista.
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