Cronaca / Lecco città
Giovedì 26 Settembre 2013
Lecco: lite tra parrucchieri e fisco
Ha ragione Confartigianato
L’analisi ha riguardato tempi di lavorazione, tariffe e reddito
«Un riconoscimento all’impegno della nostra associazione»
Quanto ci mette un parrucchiere per un taglio di capelli? Nell’arco di una giornata quanti riesce a farne? E di conseguenza un negozio di parrucchiere quanto fattura?
E’ su queste domande, e sulle risposte, che si sono confrontati i parrucchieri di Confartigianato Lecco e l’Agenzia delle entrate. Non è stato un confronto senza conseguenze, ma è servito alla commissione tributaria provinciale a stabilire il reddito presunto per via induttiva delle imprese di parrucchiere.
Il “tribunale” fiscale ha accolto le ragioni di Confartigianato che erano costruite su una ricerca dell’ufficio fiscale guidato da Armando Dragoni. Così, la commissione tributaria ha riconosciuto che nell’attività di un parrucchiere ci sono tempi morti del 35% contro il 20-25% calcolato dall’Agenzia delle entrate (la richiesta di Confartigianato era del 40%). E di conseguenza ha riconosciuto una riduzione del 60% del reddito aggiunto delle imprese.
E quindi - come specifica una nota di Confartigianato Lecco - «in base a questi parametri è stata notevolmente ridotta la pretesa del fisco riducendo i maggiori ricavi richiesti a circa un terzo della domanda iniziale». Completiamo: secondo la commissione tributaria, un taglio di capelli richiede trenta minuti e produce un reddito orario di 37 euro, per un colore servono 55 minuti e la resa è di 34,36 euro, le meches richiedono un’ora e hanno una resa di 56,50 euro. Dante Proserpio, presidente della categoria dei servizi alla persona all’interno della quale ci sono 350 parrucchieri, nota: «Il giudizio della commissione tributaria è un riconoscimento al grande lavoro prodotto da Confartigianato. E’ la conferma che la nostra associazione è vicina ed è al servizio degli iscritti. Un impegno che portiamo avanti ogni giorno».
Le imprese considerano l’imposizione fiscale troppo pesante ed oppressiva: «Vorremmo- nota Proserpio - un sistema fiscale giusto che colpisca l’evasione e sappia capire le esigenze dei cittadini e delle imprese. Che, ma è inutile ripeterlo, stanno attraversando un momento di difficoltà che spesso sono aggravati dai numerosi obblighi fiscali».
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