Cronaca / Lecco città
Mercoledì 05 Novembre 2014
Lecco: l’industria sta un po’ meglio
Anche l’artigianato vede le ripresa
L’indagine camerale: nel terzo trimestre crescono produzione, ordini e fatturato
Restano negativi gli indici del commercio. L’occupazione conferma il segno meno
Nel terzo trimestre dell’anno, l’industria lecchese conferma di stare un po’ meglio. Sono migliorati i livelli di produzione (più 3,3% rispetto allo steso dell’anno precedente), gli ordini (più 3,9%) e l’ammontare dei fatturati (più 4,4%).
Sono i risultati dell’analisi congiunturale realizzata da Unioncamere Lombardia, in collaborazione con gli uffici studi delle Camere di commercio.
La velocità è in calo
Va specificato che produzione industriale e ordini crescono con un ritmo meno veloce rispetto al secondo trimestre. Con uno sguardo più lungo, si può scrivere che nei primi nove mesi di quest’anno la variazione media per tutti e tre gli indicatori si è attestata intorno ai 3,5 punti percentuali.
Segnali di miglioramento anche nell’artigianato che, dopo un secondo trimestre 2014 in chiaro-scuro (con produzione e fatturato stabili, +0,1% entrambi, mentre gli ordini erano in territorio negativo, -0,6%) evidenzia un miglioramento: produzione +2,4%, ordini +0,5%, fatturato +3,8%. Pertanto la variazione media dei primi nove mesi del 2014 è stata positiva dell’1,5% per la produzione, del 2,1% per il fatturato e dello 0,5% per gli ordini.
Ancora note dolenti dal commercio. Nel terzo trimestre dell’anno, tutte le province lombarde, tranne Brescia, evidenziano un calo tendenziale del volume d’affari (Lecco -3,9% contro il -0,6% del secondo trimestre; Lombardia -1,7%, contro il -1,3% dell’indagine precedente). Negativo anche il saldo tra coloro che dichiarano un aumento e un calo degli ordini a fornitori (Lecco -46,7%, a fronte del -37% regionale).
Nel Lecchese, rispetto al terzo trimestre 2013, cala dello 0,5% l’occupazione (contro il -1,5% regionale).
Guardiamo ora alla fiducia degli imprenditori. Le previsioni sulla produzione industriale del prossimo trimestre tornano negative (il saldo tra gli imprenditori lecchesi ottimisti e quelli pessimisti passa dal +2,4% della scorsa indagine all’attuale -2,4%). Rimangono stabili le aspettative per la domanda estera (dal +7,6% al +7,7%); mentre, pur rimanendo negative, migliorano quelle della domanda interna (il saldo passa da -13,1% a -4,9%). Torna negativo anche il saldo degli ottimisti e dei pessimisti con riferimento all’occupazione (da +3,6% a -3,6%).
Senza riferimenti certi
Pur rimanendo in molti casi negativi, migliorano i saldi tra imprenditori artigiani ottimisti e pessimisti: produzione da -26,6% a -11,1%); domanda estera da -2,3% a 0%; fatturato da -26,8% a -6,8%; occupazione da -8,4% a -6,8%; domanda interna: da -33,7% a -9,9%. Trend in miglioramento anche per le previsioni del commercio, sia per l’occupazione che al volume d’affari: per la prima il saldo tra ottimisti e pessimisti si attesta al -2,2% (era -12,5% nel 2° trimestre), mentre per il secondo il saldo passa da -27,1% a -4,3%.
Nel commentare il trend economico, Vico Valassi, presidente della Camera di commercio, nota: «L’attuale scenario economico continua a non dare punti di riferimento alle imprese, ancora costrette a navigare a vista, sperando in provvedimenti regionali, del Governo italiano e della stessa Unione europea volti a rimuovere i vincoli alla crescita e a sostenere la competitività. Tuttavia - sottolinea Vico Valassi, presidente dell’ente camerale - le nostre piccole e medie imprese confermano di essere robuste, dinamiche e soprattutto attive sui mercati esteri. I loro sforzi e il loro saper fare - conclude Valassi - vanno sostenuti e continuamente innovati».n
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