Cronaca / Circondario
Domenica 15 Giugno 2014
Lecco: l’export
guarda al Nord Africa
Crescono i rapporti commerciali con nuove realtà, l’unico freno è dato dalle dimensioni aziendali
Le prossime rilevazioni di dati locali ci diranno quanto nelle ultime settimane le esportazioni lecchesi abbiano seguito l’andamento nazionale sui mercati extra-Ue, visto che l’Istat in proposito segnala una leggera contrazione in aprile (-0,2%) a fronte di importazioni in crescita (+0,4%).
Mentre sui soli Paesi extra Ue rimane negativo anche il dato annuale (-1,7%) e cresce solo un po’ se lo si considera al netto di alcune componenti particolarmente variabili (come l’energia e i metalli), nel 2013 si sono confermati positivi i risultati lecchesi sui mercati lontani.
Secondo gli ultimi dati diffusi dalla Camera di commercio ad essere cresciuto in percentuali esponenziali è l’export verso Singapore (199,6%), Messico (108,4%), Cina (83,4%), SudCorea (76,4%). Ma il partner privilegiato rimane la Germania (+6,4%) che assorbe un quarto ell’export lecchese. Seguono la Francia (+13%), il Regno Unito (6,1%) e gli Usa.
Dall’osservatorio dell’ufficio estero di Api e Confartigianato, Marco Piazza ci spiega che «noi stessi – dice – modifichiamo le nostre strategie in base a quel che accade in nuove aree del mondo». E spiega che ad esempio «dal Nordafrica, fino alle zone più a sud sull’asse africano, sono in via di realizzazione enormi progetti per la costruzione di interi nuovi insediamenti, quindi un mercato di sbocco per la vendita di materiale edile e sviluppo di infrastrutture».
Accade in Marocco, dove c’è forte richiesta di accessoristica dei ponteggi e di gru, ma anche in Senegal dov’è in progettazione un intero sistema fognario che prevede grandissime capacità di fornitura. Progetti enormi, dunque, spesso fin troppo al punto che spesso le aziende locali sono costrette a fare un passo indietro per mancanza di capacità produttiva.
Ma anche in tal senso qualcosa sta cambiando: «Alcune nostre aziende – spiega Piazza – sono andate a fondo di alcune possibilità e hanno deciso che la strada giusta, anche considerando i fortissimi costi di trasporto per le forniture, è quella di avviare in partnership nuove aziende sul posto per servire il mercato locale. Se non si riesce a rispondere – aggiunge – bisogna considerare la possibilità di essere presenti. Oppure, per facilitare il business commerciale, c’è sempre la possibilità di portare gli stranieri in casa».
E’ quello che sempre più spesso sta facendo l’ufficio estero, che continua a ritenere strategiche le fiere internazionali ma sta correggendo il proprio impegno sulle missioni all’estero.
«Come ufficio – aggiunge – abbiamo chiuso il bando Scart che vede la collaborazione di Api, Confartigianato e Cdo, ma la nostra azione congiunta continua per potenziare la capacità delle aziende nel fare business».
Dopo Scart, dunque, ora si continua con un nuovo progetto online, un portale tecnico gestito dalla società Pm Progetti di Galbiate, messa in piedi dal manager degli acquisti Franco Pensotti. «L’idea – spiega Piazza – è stata quella di far testare gratuitamente il servizio di incontro molto mirato fra domanda e offerta ad imprese dell’ufficio estero e, visti i risultati, cioè di contratti di fatto conclusi, ora lo stiamo promuovendo fra le nostre associate, che potranno entrare per tre mesi gratis e poi pagando un canone dimezzato rispetto a quello ordinario. Una volta creata la massa critica, l’obiettivo è consentire a clienti esteri di entrare nel sistema e creare nuove possibilità per le nostre imprese».
© RIPRODUZIONE RISERVATA