Cronaca / Oggiono e Brianza
Lunedì 30 Giugno 2014
Lecco, Leuci: il punto
sulle aziende interessate
Mercoledì 2 luglio, è convocato il tavolo per la Leuci, al quale parteciperanno i due assessori Gianluca Bezzi per l’amministrazione provinciale, e Armando Volonté per l’amministrazione comunale
Mercoledì 2 luglio, è convocato il tavolo per la Leuci, al quale parteciperanno i due assessori Gianluca Bezzi per l’amministrazione provinciale, e Armando Volonté per l’amministrazione comunale, chiamati a comunicare ai sindacalisti, ai rappresentanti dei lavoratori della Leuci e a quelli della Camera di commercio se esiste davvero l’interesse di qualche imprenditore a rilevare parte dell’area Leuci per realizzarci un insediamento industriale.
Ricordiamo che il progetto prevede la costituzione di una cittadella della luce dove riunire produzioni ad alto valore aggiunto e innovative.
Fino a oggi si sono fatti i nomi di due aziende del territorio che hanno valutato il progetto, la Pib, una società (nata come rete tra sette imprese artigiane) che riunisce sette imprenditori del territorio, e la Combustion&Energy di Oggiono. Mentre la settimana scorsa il consiglio comunale ha rigettato la richiesta di Giuliano Pisati sull’area di via XI febbraio per modificare l’attuale destinazione a uso produttivo.
La proprietà della Leuci aveva chiesto che l’area fosse trasformata a uso residenziale e commerciale.
Se negli intenti il territorio è compatto e fa il possibile per sostenere un progetto di reindustrializzazione dell’area Leuci, è tutto da verificare il reale interesse di nuovi imprenditori, per re-industrializzare l’area Leuci. Comunque, saranno gli assessori a dover comunicare il risultato di questi mesi di lavoro, di ricerca di imprese interessate e di confronto con la Regione, per capire quali sono gli incentivi e gli sgravi per chi investirà nell’area Leuci. La soluzione dell’intricata vicenda potrebbe già arrivare domani, ma molto probabilmente sarà necessario un po’ più di tempo per risolvere davvero la vicenda Leuci che continua a essere emblematica per il futuro della città.
Da un lato i cittadini e le amministrazioni dicono con fermezza che non hanno bisogno di altri centri commerciali o di nuove case, ma accendere una nuova realtà industriale in centro città resta un problema perché i costi sono alti e perché chi oggi ha del capitale da investire difficilmente punta su una manifattura che ha costi e rischi ancora molto alti.
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