Cronaca / Lecco città
Giovedì 25 Settembre 2014
Lecco. Leuci, c’è tutto?
«Mancano le imprese»
Tre bei progetti per rilanciare il futuro industriale dell’area presentati nella serata al Palladium
Ma ora serve concretezza. Volonté: «Ho visto la voglia di sognare, ma bisogna essere pragmatici»
Quale futuro si prospetta per l’area Leuci? Dare una risposta a questa domanda non è facile, ma ci hanno provato gli ex lavoratori della storica fabbrica di via XI Febbraio durante la serata che si è svolta martedì sera al teatro Palladium di Castello.
Il pubblico presente in sala ha potuto ascoltare le tre proposte di reindustrializzazione che erano state in parte anticipate nelle scorse settimane, ma non solo.
Centro di ricerca
L’incontro, grazie all’intervento del consigliere regionale del Pd Onofrio Rosati, ha offerto anche l’occasione per fare nuovamente il punto sulle potenzialità della recente legge regionale “Lombardia Impresa”, potenzialità che attualmente, almeno per quanto riguarda il futuro della Leuci, restano purtroppo solo sulla carta. E sulla carta, al momento, sono anche le tre ipotesi progettuali presentate.
La prima idea, che coinvolge i ragazzi di “Art Station#1 Lecco” e l’associazione “Genti in viaggio”, è incentrata sul potere dell’arte come motore di cambiamento. «Ci piacerebbe realizzare un progetto di ampio respiro – spiega dal palco Carlo Ivaldi -, che guardi ai prossimi vent’anni e che preveda la realizzazione all’interno dell’area di laboratori didattici, attività creative, spazi e uffici dedicati all’architettura e all’agroalimentare».
Punta invece a trasformare l’area di via XI Febbraio in un avanzato centro di ricerca e innovazione l’idea dell’ingegnere Luigi Vaccani, che mette al centro dell’ambizioso progetto la tecnologia della cinematica multipolare: «Questa tecnologia - spiega Vaccani - è in grado di rivoluzionare il mondo della meccanica e il modo con cui i macchinari vengono progettati e costruiti. Per l’area Leuci si potrebbe prospettare un futuro che coinvolga le tante aziende di meccanica presenti sul territorio, che potrebbero trovare qui un centro di ricerca applicata all’avanguardia».
Il terzo ed ultimo progetto presentato è quello che coinvolge la comunità “Il Gabbiano”: «La nostra proposta – sottolinea il direttore Cecco Bellosi - è quella di dare vita a una cooperativa di lavoro che permetta alla struttura di sopravvivere con la sua vocazione industriale e di traghettarla verso il futuro». Sicuramente i sogni non mancano e nemmeno la voglia di guardare al futuro, ma quello che serve ora alla Leuci, come ha sottolineato l’assessore comunale Armando Volenté, è la concretezza
«Stasera ho visto la voglia di sognare, ma in questo momento bisogna essere pragmatici. Le proposte avanzate sono suggestive, ma vanno tradotte in un piano industriale che dia indicazioni precise. Come “sistema Lecco” dobbiamo fare un business-plan da offrire alla Regione e anche le aziende sono chiamate a fare la loro parte. Abbiamo l’area, abbiamo i lavoratori e anche la legge regionale, ma manca la cosa più importante: le imprese e gli imprenditori in grado di dare vita ad un concreto progetto di rilancio».
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