Lecco. Lavoratori in mobilità
in aumento: più 15%
I dati 2014 sulla mobilità in provincia di Lecco evidenziano un trend negativo con un aumento di circa il 15% rispetto al 2013 (da 995 a 1.146 lavoratori), di cui 371 lavoratrici (382 nel 2013)
I dati 2014 sulla mobilità in provincia di Lecco evidenziano un trend negativo con un aumento di circa il 15% rispetto al 2013 (da 995 a 1.146 lavoratori), di cui 371 lavoratrici (382 nel 2013).
La cassa integrazione in deroga nel 2014 ha coinvolto 752 lavoratori (2.820 nel 2013), di cui 333 lavoratrici (1.217 nel 2013); in calo del 38% le ore richieste nel 2014 (240.172 rispetto alle 386.125 del 2013), in calo del 30% le ore utilizzate (80.980 rispetto alle 115.890 del 2013).
Come evidenzia una nota, «questi numeri comportano maggiori sforzi da parte dei Centri per l’impiego della Provincia di Lecco che, attraverso l’unità di crisi, sta monitorando la situazione e sviluppando azioni di politiche attive del lavoro per favorire i reinserimenti lavorativi».
Nel 2014 i Centri per l’impiego della Provincia di Lecco hanno registrato 16.998 iscrizioni (15.700 nel 2013), 5.387 colloqui (4.700 nel 2013), 293 tirocini (219 nel 2013), 820 doti (575 nel 2013). «Gli interventi più qualificanti - commenta il consigliere provinciale delegato al Lavoro Giuseppe Scaccabarozzi - sono rivolti all’orientamento con colloqui personalizzati, ai percorsi di riqualificazione professionale, ai laboratori di ricerca attiva del lavoro e, in collaborazione con Camera di commercio e Network, alla realizzazione di momenti formativi progettati sulla base dei fabbisogni delle imprese. Con queste azioni, che stanno dando positivi risultati - continua Scaccabarozzi - l’unità di crisi è impegnata a trasformare il periodo di cassa integrazione o di mobilità, in genere vissuto in modo passivo, in un’opportunità da cogliere per ricollocarsi nel mercato del lavoro».
Scaccabarozzi prosegue: « Altro intervento significativo dell’unità di crisi riguarda il tavolo territoriale istituito come sede di verifica e di confronto per fronteggiare le crisi aziendali e giungere a una soluzione condivisa, attraverso una mediazione che vede coinvolti imprese, organizzazioni sindacali e sindaci dei Comuni interessati. Questo è il nostro ruolo - conclude - e continueremo a svolgerlo fino in fondo, nonostante l’incertezza sul futuro delle Province e sul mantenimento delle loro funzioni. Sono del parere che un servizio tanto delicato come quello del lavoro debba trovare nella territorialità il suo valore fondamentale. In questo senso la Provincia può ancora giocare una partita importante perché è l’ente vicino ai cittadini, conosce la realtà del territorio e ne sa interpretare i bisogni».
© RIPRODUZIONE RISERVATA