Cronaca / Lecco città
Venerdì 20 Marzo 2015
Lecco. «La finanza è buona
se sostiene la crescita»
Simona Beretta, docente di Politiche internazionali della Cattolica , ospite di un evento all’Api di Lecco, spiega l’impatto della finanza sull’economia
Che cos’è la buona finanza? Simona Beretta, docente di Politiche internazionali della Cattolica , ospite di un evento all’Api di Lecco, spiega l’impatto che la finanza ha sulla distribuzione delle risorse globali.
Secondo Simona Beretta, la finanza è buona solo se risponde alla sua natura. E, la natura della finanza qual è? La buona finanza permette a chi ha una buona idea di investimento di poter accedere ai finanziamenti. La buona finanza, dice Simona Beretta, è «una finanza per lo sviluppo».
E, aggiunge che nel 2013 in Usa, nel 2014 in Europa, delle riforme nei mercati finanziari hanno vietato di speculare su prodotti di necessità di base. Questo è un passo avanti e, dimostra che intervenire sui mercati è possibile. La disponibilità delle risorse è altra cosa rispetto alla distribuzione delle stesse. Le risorse ci sono, tuttavia, «il problema della fame non è un problema di quantità di prodotti alimentari ma, di accesso al cibo», dice. Purtroppo «la fame, nel 2015 è rimasta un problema». Ma questo lo sapevamo già 50 anni fa. Cosa abbiamo fatto in 50 anni per migliorare la situazione? Gli obiettivi di sviluppo del millennio dichiarati nel 2000 contavano di dimezzare la quantità di persone poverissime. Tuttavia, all’aumentare delle risorse disponibili, la fame è rimasta. E, la fame resta un problema anche se Pil globale aumenta e la povertà diminuisce. L’andamento di lungo termine dei prezzi agricoli evidenzia il problema dell’aumento dei prezzi di zucchero e semi oleosi.. Anche se il numero di sottonutriti in Asia si è ridimensionato, l’Africa Subsahariana invece resta affamata. I mercati poveri funzionano come quelli ricchi: se il prezzo si alza, chi ci rimette è il consumatore, se il prezzo si abbassa chi ci rimette è il coltivatore. Ma, essere poveri comporta maggiore vulnerabilità nei confronti della volatilità dei prezzi: per un povero, ogni oscillazione nei prezzi è uno shock.
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