Cronaca / Lecco città
Mercoledì 11 Marzo 2015
Lecco. «Industria in calo?
Il trend resta positivo»
Ieri dall’Istat il dato di gennaio sulla produzione che ha segnato, a sorpresa, un meno 0,7% tendenziale
Maggi (Confindustria): «Prospettive in miglioramento», Gattinoni (Api): «Tanti segnali incoraggianti»
Era andata bene a novembre (più 0,3%) e a dicembre (più 0,4%). La produzione industriale italiana sembrava essere sulla strada buona, quella che porta alla ripresa o comunque fuori dalla recessione.
E invece ieri la delusione: a gennaio c’è stato un -0,7% di tendenziale (su dicembre), e addirittura un -2,2% sull’anno precedente. È un andamento che per Lecco pesa molto, considerato il manufatturiero copre più del 40% del Pil provinciale, anche se va ricordato che la nostra industria è molto orientata all’estero e che abbiamo diverse imprese nella filiera dell’auto la cui produzione tendenziale a gennaio è cresciuta del 16,1% (è l’effetto Fiat che a Melfi ha cominciato a produrre la 500 X e la Jeep Renegade).
Come mai il -0,7% di gennaio? Cosa succede? I venti della ripresa sono già calati? «No - risponde Giovanni Maggi, presidente di Confindustria Lecco - sono convinto che quest’anno sarà meglio del 2014. Non brinderemo a chissà quali risultati della nostra economia, ma dovremmo tornare al segno più davanti al dato del Pil».
Il numero uno di Confindustria spiega che la previsione è basata «su quanto sento dai colleghi imprenditori. Il cambio favorevole con il dollaro rende i nostri prodotti più competitivi, anche rispetto alla concorrenza di Cina e India (sempre valutando il rapporto qualità/prezzo). L’export, insomma, ci darà una bella spinta che però sarà, in parte frenata, dalle difficoltà del mercato interno: redditi ancora compressi, tassazione alta e quindi poca propensione al consumo. Per entrare con decisione nella stagione della ripresa dobbiamo risolvere problemi e ritardi del sistema-paese».
Nel dato negativo della produzione industriale, per contrasto si evidenzia la crescita del settore auto. «Per il nostro tessuto imprenditoriale - nota Maggi - è un segnale positivo, visto che abbiamo diverse eccellenze che lavorano come fornitori dell’auto, che quindi dovrebbero beneficiare di questa crescita».
L’analisi del numero uno di Confindustria Lecco è condivisa da Mauro Gattinoni, direttore di Api Lecco: «Non mi soffermerei troppo sul meno 0,7% di gennaio - nota il direttore dell’Api - diciamo che è stato un incidente di percorso che si innesta in un trend positivo. Al momento, le nostre imprese si confrontano con prospettive che si annunciano migliori rispetto al 2014. Del resto, i numeri dicono che c’è un calo nell’utilizzo delle ore di cassa integrazione e che la visibilità dei portafogli ordini si è allungata».
Ci sono anche - secondo Gattinoni - due elementi che potrebbero contribuire ad un miglioramento strutturale dei nostri indici economici: il Jobs act e il quntitative easing. «Il primo - nota il direttore dell’Api - dovrebbe migliorare e rendere più stabili i dati del mercato del lavoro. Mentre il secondo contribuirà ad abbassare il nostro rischio paese. Si potranno così liberare risorse per un miglioramento strutturale, e non solo congiunturale, dei nostri indici economici».
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