Cronaca / Lecco città
Giovedì 07 Novembre 2013
Lecco: il futuro della Leuci
Giorni decisivi per le nuove attività
A giorni Giuliano Pisati, patron di Leuci, si esprimerà sulla possibilità di cessione dello stabile di via XI Febbraio ai cinque attori imprenditoriali interessati a creare una nuova attività industriale
Quella che verrà sarà la settimana decisiva per Leuci.
Giuliano Pisati, patron di Leuci, si esprimerà sulla possibilità di cessione (o affitto) dello stabile di via XI Febbraio ai cinque attori imprenditoriali interessati a creare una nuova attività industriale su quell’area.
A indicarci la data precisa sul calendario è Armando Volontè, assessore al lavoro del Comune di Lecco, che sta seguendo in prima persona la trattativa: «Una settimana - dice l’assessore - e poi contiamo di avere una risposta, positiva o negativa che sia». E nel frattempo Pisati sta valutando i documenti e le proposte che gli sono pervenute. I potenziali interlocutori sono: Combustion&Energy di Oggiono, la rete d’impresa Pib e l’industria Vita Consulting che riuscirebbero nell’immediato a ricollocare 30 dei 90 dipendenti Leuci ancora in carico all’azienda. A questi si aggiungono l’industria Omet, interessata a creare un polo della luce, progetto innovativo e che potrebbe coinvolgere anche alcuni enti di ricerca, più una cooperativa di dipendenti Leuci, disposti a diventare imprenditori di se stessi, acquisendo commesse per imballaggio e assemblaggio conto terzi. Quindi, ipoteticamente e volendo essere ottimisti, almeno una cinquantina di dipendenti riuscirebbero a trovare una nuova occupazione nel progetto Cittadella della Luce.
Per quanto riguarda gli spazi, le società avrebbero intenzione di farsi carico di due terzi dell’intera area, mentre la restante parte resterebbe in carico all’azienda, che potrebbe programmare una riqualifica solo dopo aver firmato un accordo di programma con il comune, stabilendo con quest’ultimo un progetto di rilancio per quell’area industriale.
«Tuttavia ora spetta a Pisati decidere e stiamo attendendo una risposta - conferma Volonté - se sarà un sì, allora potremo passare a una fase di maggiore concretezza», anche perché i tempi stringono. Non solo perché il contratto di solidarietà scadrà il prossimo 31 dicembre e quindi entro quella data sarà necessario pensare a una soluzione alternativa per i dipendenti, ma anche perché la maggior parte delle linee produttive presenti in Leuci è stata venduta e trasferita altrove.
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