Cronaca / Lecco città
Venerdì 22 Maggio 2015
Lecco fuori dal tunnel della crisi
Sono in crescita tutti i settori
Camera di commercio Giornata dell’economia: tanti indicatori positivi
Dati confortanti anche dal mondo del lavoro: la disoccupazione è in calo
Forse ci siamo. Forse il Lecchese è uscito dalla crisi, o almeno ha lasciato alle spalle i momenti peggiori. È un po’ la sintesi dei numeri presentati in Camera di commercio alla “Giornata dell’economia e della trasparenza”, e relativi allo scorso anno.
Il presidente camerale Vico Valassi ha sintetizzato: «Dopo la lunga crisi innescata a fine 2008 che, con alterne fasi, ha colpito anche il tessuto economico produttivo lecchese, finalmente sembra profilarsi una fase congiunturale più favorevole».
Vediamo allora alcuni dei numeri che fanno sperare. Già l’anagrafe delle imprese segna bello: l’anno scorso c’è stato un saldo positivo di 111 aziende, come dire che chi aveva dei progetti ha trovato i soldi e la fiducia per provare a realizzarli. Nel 2013, c’era stato un saldo negativo di 214 unità.
C’è una sfilza di più nelle statistiche di tutti i settori: cresce l’industria, e cresce l’artigianato, crescono il commercio e i servizi. «L’industria lecchese - ha puntualizzato Valassi - ha pienamente recuperato i livelli pre-crisi, mentre l’artigianato ha ancora margini di recupero».
L’anno scorso il valore aggiunto dell’economia lecchese è cresciuto dell’1,1% (in linea con la media regionale, mentre il dato nazionale si ferma ad un più 0,2%). Il valore aggiunto pro capite nel Lecchese è di 25.330 euro, e - ha precisato Valassi - «ha recuperato dalla quarantunesima posizione del 2012 alla 37esima di fine 2014».
Buone notizie anche dal mondo del lavoro. Il tasso di occupazione è salito al 65,6%, mentre quello di disoccupazione è calato al 7,3% (sono il terzo e il secondo miglior risultato regionale). I dati del primo trimestre dell’anno evidenziano un lieve aumento degli avviamenti (più 0,1%), ma soprattutto una crescita dei contratti a tempo indeterminato (più 24,8% rispetto al primo trimestre dello scorso anno).
«A fronte di questi valori confortanti - ha notato il presidente camerale - preoccupa la forte espansione del numero dei Neet (i giovani che non studiano e non lavorano), passati da circa 2400 nel 2008 a quasi settemila nel 2014 (un valore che è pari al 14% dei giovani tra i 15 e i 24 anni)».
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