Cronaca / Lecco città
Domenica 08 Marzo 2015
Lecco, fori di mitragliatrice
Ricordo delle incursioni aeree
Appena restaurato il sovrappasso ferroviario “Badoni” mostra due fori di proiettile. Dovrebbe trattarsi di buchi prodotti negli ultimi mesi della Seconda guerra mondiale
Buchi di proiettile sul ponte Antonio Badoni appena restaurato.
Niente paura, non sono recenti. Sono semplicemente stati evidenziati dalle opere di restauro conservativo compiute dai tecnici di Rfi (rete ferroviaria italiana) e del Comune di Lecco. I lavori terminati a ottobre avevano aperto, tra gli amanti della storia cittadina, un piccolo giallo: dove sono finiti i buchi di proiettile procurati dai mitragliamenti e spezzonamenti sulla città degli ultimi mesi di guerra, tra gennaio e aprile 1945?
Infatti il restauro ha chiuso e fatto mettere delle piccole “pezze” a zone ammalorate e corrose del Ponte Badoni che correvano il rischio di rovinare in modo definitivo la struttura. Ma non ha impedito ai restauratori di recuperare il recuperabile. Ovvero i fori di quelli che sembrano essere buchi prodotti da una mitragliatrice Browning caliber.50. Ovvero una delle mitragliatrici più usate sugli aerei inglesi e americani: «Ci sono due fori ben evidenti – spiega la sovrintendente ai beni architettonici di Milano Chiara Rostagno – Fori di proiettili la cui natura non abbiamo indagato specificatamente, ma che sembrano compatibili con fori di mitragliamento aereo, come supponete voi. Ripeto, non c’è stato uno studio e non sono un’esperta di balistica, per cui possiamo solamente dire con precisione che sono colpi di arma da fuoco». Il piccolo “giallo” è legato al fatto che di buchi attualmente visibili ce ne sono, appunto, solamente due. Avendo ispezionato il ponte anche da sotto, a una prima analisi non sembra che ve ne siano altri. Ma pensare che una mitragliatrice d’aereo abbia prodotto solamente due buchi appare del tutto inverosimile. Potrebbero essere, di contro, fori di contraerea, ovvero sparati terra-aria e non viceversa, il che potrebbe starci visto che la contraerea essendo, in partenza da base fissa (o su un treno blindato), più precisa, potrebbe aver sbagliato solamente durante l’alzo dell’arma e poi aver corretto velocemente la traiettoria di tiro.
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