Cronaca / Circondario
Mercoledì 25 Giugno 2014
Lecco: Fiskars cambia i piani
Spunta un progetto di rilancio
Il nuovo responsabile annuncia un potenziamento produttivo
Gli stabilimenti Montana e Kaimano resterebbero aperti
Contrordine, ora la multinazionale finlandese Fiskars sarebbe pronta a rilanciare i due marchi del territorio, Montana e Kaimano, leader nel settore della coltelleria. Forse il piano non è più quello di vendere i due stabilimenti.
Nella giornata di lunedì l’amministratore della sede locale di Fiskars, Paolo Jacono, ha convocato un’assemblea nella sede di Civate (dove si trova la sede amministrativa e logistica del gruppo) per informare i dipendenti della propria decisione di lasciare la società, ufficializzando così le sue dimissioni.
E proprio durante quell’incontro con il personale ha presentato il suo successore, Francesco Chinaglia, bocconiano con una lunga esperienza alle spalle in importanti multinazionali con sedi anche in Italia, e le prime parole del nuovo amministratore delegato hanno positivamente spiazzato i 73 dipendenti delle tre sedi di Civate, Premana e Casargo (anche se all’assemblea i dipendenti presenti erano meno di una quindicina). Si aspettavano parole aspre, specie perché sulla loro testa pende un percorso di mobilità per 58 persone, che l’azienda aveva già annunciato in primavera, ma che successivamente aveva deciso di posticipare all’autunno, gestendo attraverso il contratto di solidarietà altri sei mesi di lavoro.
«E invece il nuovo responsabile delle sedi italiane di Fiskars ha rilanciato, dicendo di essere una persona di poche parole e molti fatti e di avere intenzione di raddoppiare l’occupazione nel giro di poco tempo. Staremo a vedere», riferisce Rino Maisto, sindacalista della Fiom che da tempo segue l’azienda e le varie problematiche che la stanno attanagliando. Effettivamente il sindacalista conferma che nelle ultime tre settimane i dipendenti sono tornati quasi tutti al lavoro soprattutto perché il tentativo di importare parte del materiale dalla Cina sta incontrando alcune difficoltà: «Il progetto di spostare parte la produzione all’estero pare avere alcune difficoltà, riteniamo quindi che l’azienda stia valutando la possibilità di mantenere qui, in Italia, alcune produzioni. Speriamo che le affermazioni del nuovo amministratore delegato corrispondano a una volontà concreta di mantenere in essere i due siti produttivi della Valsassina, limando e riducendo il ricorso alla mobilità che l’azienda ha preannunciato», spiega il sindacalista, che insieme ai rappresentanti sindacali aveva proposto alla società un progetto di ristrutturazione aziendale, procedendo ad alcuni tagli, che avrebbero colpito personale prossimo alla pensione (circa una ventina di persone), e all’efficentamento dei due siti produttivi di Premana e Casargo.
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