Cronaca / Lecco città
Lunedì 28 Ottobre 2013
Lecco: export in calo
verso il Mediterraneo
Nei primi sei mesi di quest’anno, rispetto allo stesso periodo del 2012, Lecco è rimasta fuori dalla classifica delle prime province lombarde d’interscambio coi Paesi del Mediterraneo
Lecco è una delle tre province che nel corso dell’anno hanno perso sulle esportazioni verso l’area (-5,3%) attestandosi a metà 2012 su volumi pari 109 milioni di euro; le importazioni, indicatore legato anche all’andamento dei consumi, invece sono cresciute (+14,1%) pari a poco meno di 50 milioni di euro, cifra che tuttavia, dopo Lodi (27 milioni di import) è la più contenuta della Lombardia.
Sono alcuni dei dati diffusi dall’ente camerale milanese sull’interscambio con le due sponde del Mediterraneo in occasione della presentazione in Camera di Commercio a Milano alla presenza del ministro degli Esteri Emma Bonino, della “Fondazione Centro Euro-Mediterraneo per lo sviluppo delle Mpm imprese”.
Il progetto ha la sua unità internazionale a Milano, nella sede di Promos, è riconosciuto anche da Commissione europea e Lega Araba ed è partecipato da 21 agenzie pubbliche e private attive in 10 Paesi delle due sponde mediterranee.
Al Centro si potranno rivolgere le micro, piccole e medie imprese alla ricerca di sostegno per start up innovative e di promozione di azioni di cooperazione economica, sviluppo e internazionalizzazione.
Nonostante la flessione del 2013 l’area rimane fra quelle prioritarie per l’espansione commerciale lecchese e per le piccole imprese che, per muovere i primi passi per internazionalizzarsi, scelgono di iniziare su un estero vicino.
Per tutte le province i dati sono comunque stati condizionati dalle turbolenze sociali e politiche dell’area, Siria, in ordine di tempo, in testa col crollo lombardo delle importazioni (-75%) e anche dell’export (-60%).
Paesi di grande interesse anche per le esportazioni lecchesi sono tuttavia la Turchia (8,8% a livello lombardo), l’Algeria (+1,1%), l’Egitto (-9% ma con volume di 343 milioni di euro) e la Tunisia (-0,7% e 358 milioni in volumi), mentre per l’import prevalgono Turchia, Libia, Tunisia ed Egitto.
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