Cronaca / Lecco città
Lunedì 07 Ottobre 2013
Lecco: edilizia, la crisi non molla
Persi mille posti di lavoro
E’ il settore più colpito dalla recessione: 71 le vertenze aperte
Il patto di stabilità continua a pesare sulle prospettive del comparto
L’edilizia è uno dei settori più colpiti dalla crisi economica di questi anni. Il comparto è entrato in recessione dopo di altri, ma accusato una crisi più profonda che ancora non mostra segnali di allentamento della presa.
Il numero complessivo delle aziende è passato da 857 nel 2011 a 746 nel 2013, il che significa che per strada sono state perse oltre cento imprese. Per quanto riguarda l’occupazione: siamo oggi a 3.300 addetti, mille in meno rispetto al periodo precrisi.
Sono 71 le procedure di crisi che il sindacato ha affrontato negli ultimi cinque anni: «Praticamente tutte le imprese grosse del territorio, tra queste giova ricordare realtà dell’importanza di Betonvilla e Fumagalli, hanno chiuso – spiega Mauro Crimella della Cgil – E di conseguenza anche le piccole e medie realtà che lavoravano con le grandi industrie locali sono saltate».
L’esigenza per il settore è quella di sciogliere i vincoli del patto di stabilità, almeno per salvare le poche imprese che sono rimaste sul territorio.
«Quelle che restano sopravvivono e sempre più spesso, per contenere i costi e incassare gli ordini, fanno lavorare i dipendenti in nero o con contratti solo parzialmente legali – continua Crimella – e noi facciamo fatica a tenere sotto controllo la situazione, indaffarati come siamo a rincorrere le procedure concorsuali e le richieste di cassa integrazione».
Infatti un problema che si pone è la gestione delle vertenze che finiscono in Tribunale: «In alcuni casi l’atteggiamento dei curatori è difficile da definire. Penso ad un’impresa di Lecco – racconta Giuseppe Cantatore della Cgil – L’azienda è andata in fallimento all’inizio dell’estate e da allora stiamo aspettando che il commercialista faccia pervenire un documento al giudice per ottenere la cassa integrazione straordinaria per i 36 dipendenti ancora in carico all’azienda. Siamo esasperati da situazioni di questo tipo, da ritardi e gestioni poco lineari delle procedure. Ogni ritardo - rammenta il sindacalista - ogni mancanza dei curatori ricade immediatamente sulle spalle dei lavoratori».
Nel settore edile ci sono dieci procedure di concordato o fallimento che stanno procedendo a rilento. Anche per questo motivo la Cgil ha incontrato il presidente del Tribunale di Lecco per cercare di elaborare una prassi nella gestione delle procedure, cercando omogeneizzare l’attività svolta dai curatori.
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