Cronaca / Lecco città
Venerdì 13 Giugno 2014
Lecco è in prima fila
nel sostegno all’innovazione
Il cluster è il mezzo individuato dalla Regione per finanziare i progetti di ricerca tecnologica
Cluster. Il futuro dell’innovazione passerà da qui, da raggruppamenti di più soggetti giuridici interessati allo sviluppo tecnologico.
In Lombardia - e finora - sono stati costituiti nove cluster. Quello che sembra più vicino alle esigenze del tessuto imprenditoriale lecchese è il cluster del manufatturiero, che è alimentato dall’Associazione fabbrica intelligente lombarda (Afil), al quale (e sino ad ora) per Lecco hanno aderito Confindustria Lecco, Api Lecco, Innotec Lecco (società di consulenza aziendale). Tra i soci fondatori dell’associazione ci sono il Politecnico di Milano e il Cnr che confermano e garantiscono l’eccellenza del progetto. L’adesione ad Afil è aperta, per cui l’elenco dei soggetti che vi partecipano va aggiornato di continuo.
Come si legge nel sito Internet, Afil « è frutto di un processo, guidato dalla Regione, volto alla creazione di un network di cluster che, a livello nazionale ed internazionale, siano interessati a realizzare un sistema integrato e sostenibile di infrastrutture, competenze e metodologie di supporto alla ricerca e all’innovazione». Inoltre, si sottolinea: «Grazie ad Afil si andrà a costituire una massa critica rilevante intorno alla fabbrica intelligente, per supportare al meglio la crescita del comparto manifatturiero lombardo e la competitività dello stesso».
I cluster nascono dall’esperienza realizzata in altre nazioni europee. Esperienza che ha dimostrato di essere efficace nell’accompagnare e sostenere l’innovazione, anche grazie a progetti transnazionali che hanno riunito competenze e conoscenze di assoluto livello.
I cluster servono a stimolare e a raccogliere progetti di innovazione di processo e prodotto delle imprese per poi portarli all’attenzione della Regione per ottenere eventuali contributi alla ricerca. Sono dunque i soggetti ai quali la Regione si rivolgerà per capire quali sono i filoni lungo i quali si muovono i percorsi di innovazioni.
In definitiva, i cluster rappresentano un sistema per superare la logica dei contributi a pioggia e per approdare ai finanziamenti mirati su percorsi tecnologici.
I partecipanti al cluster tecnologico hanno tenuto una prima riunione al Politecnico di Milano che è servita per definire una prima pianificazione degli ambiti progettuali, tra i quali sono stati individuati: i processi di produzione automatizzata, la meccatronica, l’information technology, i materiali avanzati, i rapporti uomo-fabbrica.
Luciano Baggioli , che è il titolare dell’Innotec di Lecco, spiega: «L’impegno dei partecipanti al cluster è di raccoglier tra le imprese i progetti di innovazione manufatturiera per portarli all’attenzione delle Regione. E’ un metodo di lavoro nuovo - sottolinea Baggioli - che ha dimostrato di funzionare, che però richiede un diverso approccio culturale, soprattutto da parte delle imprese che devono riuscire a formalizzare progetti ed esigenze in un rapporto continuo e strutturato con i centri di ricerca. Nei prossimi mesi - puntualizza il titolare di Innotec - la Regione si è impegnata a sbloccare una prima parte di fondi strutturali il cui ammontare complessivo raggiunge i 2 miliardi. I primi bandi usciranno a settembre-ottobre».
Ruolo e importanza dei cluster è rimarcato anche da Confindustria Lecco che chiarisce che, al momento, l’adesione si è fermata alla “filiera” del manufatturiero, ma che tutti i cluster vengono studiati con attenzione per cogliere le opportunità di sviluppo che potranno interessare le aziende associate a via Caprera.
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