Cronaca / Lecco città
Sabato 18 Aprile 2015
Lecco. Dipendenti Arlenico
Giovedì 22 la firma sui contratti
I sindacati e i 74 dipendenti dell’Arlenico giovedì 22 aprile sono convocati in fabbrica per formalizzare il passaggio del gruppo Lucchini alla Caleotto spa
I sindacati dei metalmeccanici (Fim-Fiom e Uilm) e i 74 dipendenti dell’Arlenico giovedì 22 sono convocati in fabbrica per formalizzare il passaggio del gruppo Lucchini alla Caleotto spa.
Il trasferimento da un’azienda all’altra è un atto individuale e ogni lavoratore deve firmare il contratto di assunzione. Una procedura che impegnerà i responsabili aziendali, i sindacalisti ed i lavoratori per l’intera giornata. Visti gli esiti degli incontri fin qui tenuti con la nuova proprietà (la cordata composta da Duferco e Feralpi), non ci dovrebbero essere problemi nel trasferimento contrattuale dei 74 lavoratori.
Otto giorni fa, i dipendenti del laminatoio lecchese erano rientrati in fabbrica, dopo quasi sette mesi, per partecipare all’assemblea convocata dai sindacati. I rappresentanti di Fim-Fiom e Uilm avevano illustrato le prospettive dell’impianto che la cordata Duferco-Feralpi vuole rilanciare. La nuova proprietà ha annunciato investimenti per cinque milioni in cinque anni.
Secondo i programmi della “Caleotto spa” (la new co partecipata al 50% da Duferco e Feralpi) lunedì 18 maggio dovrebbe riprendere la produzione, con l’obiettivo di produrre 73mila tonnellate di vergella entro la fine di quest’anno. Volumi produttivi che saranno raddoppiati il prossimo anno, per diventare 250mila nel 2017, 270mila nel 2018 e 300mila nel 2019. Quindi, entro un mese abbondante al Caleotto si riaccenderanno le macchine, per ripartire con la laminazione delle billette in acciaio prodotte da Feralpi e Duferco e realizzare fili sottili, funi, cavi, bulloneria e viti. Entro un paio d’anni si dovrebbe procedere quindi con l’assunzione di quella decina di lavoratori che permetterà l’articolazione di tre squadre per la lavorazione a ciclo continuo su cinque giorni la settimana.
In Italia, la produzione dell’acciaio, dal 2007 ad oggi, ha visto precipitare i volumi da 33 a 24milioni di tonnellate, con una contrazione del 60% nel mercato dei tondini per l’edilizia. Per l’Arlenico, la nuova proprietà punta acciai di qualità, con una gamma ampia e diversificata che consenta di superare la crisi del mercato.
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