Cronaca / Lecco città
Sabato 14 Dicembre 2013
Lecco: crisi più tasse
Saltano le tredicesime
Le piccole aziende alle prese con le pesanti scadenze fiscali non ce la fanno a pagare le gratifiche
Il sindacato: «In aumento le situazioni di difficoltà, le spettanze arriveranno nei prossimi mesi»
E’ tempo di tredicesime per tutti i lavoratori dipendenti, ma per alcuni la busta della “gratifica natalizia” sarà vuota.
A segnalare il fenomeno è il sindacato che dopo aver passato l’anno a inseguire gli imprenditori in ritardo con il pagamento degli stipendi, adesso si ritrovano con un’altra difficoltà da affrontare: «C’è sempre stato qualche piccolo imprenditore che faceva più fatica degli altri a pagare le tredicesime, ma quest’anno il problema è diventato un po’ più consistente. E con alcuni ci troviamo ai ferri corti», dice la sindacalista della Fiom, Elena Rossi.
E anche in Fim il problema è all’ordine del giorno: «E’ già capitato l’anno scorso e ovviamente quest’anno la situazione non è migliorata, anzi – dice Giorgio Ciappesoni della Fim – C’è chi non paga la tredicesima perché è in uno stato di tensione finanziaria, e sono per lo più le piccole aziende ad avere questi problemi. Ma alla fine pagano, magari a gennaio, o a febbraio, o a rate, ma la pagano», anche perché sono obbligati per legge a versarla ai dipendenti.
La tredicesima infatti è un vecchio lascito di Mussolini, che la istituì nel 1937 quale gratifica che i datori di lavoro davano ai dipendenti, all’epoca a scopo propagandistico. Nel 1960 venne estesa a tutti i lavoratori dipendenti per decreto del presidente della Repubblica, che all’epoca era Giovanni Gronchi.
Più che di screzi fra imprenditori e lavoratori, Ciappesoni parla di accordi e tentativi comuni di evitare il fallimento: «Purtroppo in questo momento ci sono delle situazioni di difficoltà pesanti nelle piccole aziende – dice il sindacalista della Fim – Ovviamente non è possibile dire quali sono queste aziende perché esporli, vorrebbe dire far saltare il tentativo di risanamento che stanno cercando di mettere in atto», citarle direttamente significherebbe mettere in allarme i fornitori e i creditori, così come le banche che ci mettono davvero poco a chiudere i rubinetti del credito.
Quindi alcuni lavoratori, alle dipendenze di piccole e piccolissime aziende, sanno già che per loro non ci sarà la tredicesima a Natale.
Quei soldi li vedranno nel corso del prossimo anno, sperando che il “sacrificio natalizio” servirà a rimettere in forma i conti della propria azienda, evitando così i tagli al personale o il ricorso ad ammortizzatori sociali.
C’è poi un altro settore, quello del commercio, in cui la crisi sta diventando così grave che le aziende hanno chiesto l’abolizione della quattordicesima: «Ma per ora le trattative per il rinnovo del contratto sono bloccate, proprio perché non siamo d’accordo a questa soluzione che ridurrebbe il salario a questi lavoratori», dice Celestino Comi della Cisl.
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