Cronaca / Lecco città
Giovedì 07 Agosto 2014
Lecco: la crisi non frena
la richiesta di tecnici
Soprattutto nel settore meccanico, tornitori, fresatori, addetti al controllo qualità trovano posto
«Per gli addetti ad alta specializzazione buone possibilità di strappare contratti indeterminati»
I dati camerali di medio periodo mostrano come sul fronte dell’occupazione a Lecco la crisi continui a non fare sconti alla perdita di posti e alla quota in crescita di disoccupazione giovanile.
Ma le aziende che assumono non mancano e nonostante tutto «la provincia di Lecco, rispetto ad altri territori, offre ancora diverse occasioni di avvio al lavoro per i giovani, con buone possibilità di passaggio da contratti interinali a contratti a tempo indeterminato». Parola di Openjobmetis, una delle principali agenzie di lavoro interinale, dove Aurealiana Vassalli, responsabile dell’area Lecco-Monza e Brianza ci spiega che per assicurarsi il posto stabile bisogna mettercela davvero tutta: se il primo contratto è interinale, nel 20% dei casi ai migliori è riservato un nuovo accordo a tempo indeterminato.
Il dato drammatico è certo il fatto che l’80% resta precario o, a scadenza, torna disoccupato ma la crisi obbliga tutti, aziende e lavoratori, a dar fondo al meglio di sé per assicurarsi le migliori occasioni.
E, come ci ricordava di recente il patron e fondatore di Atv di Colico, Luciano Sanguineti, i migliori di questi tempi non mancano, data la nuova disoccupazione creata dalle pmi che chiudono per crisi.
Nella ricerca di un posto, spiega Vassalli, bisogna puntare senz’altro sui comparti meccanici in crescita dell’oil&gas (come, ad esempio, la stessa Atv che ha assunzioni aperte), del petrolchimico e dell’automotive di lusso. Officine meccaniche, trafilerie, carpenterie leggere e pesanti sono le aziende da cui arrivano le maggiori richieste per la parte produttiva, di progettazione e impiegatizia.
«Nella sola filiale di Lecco – dice Vassalli – sono almeno 20 le persone che settimanalmente avviamo al lavoro e praticamente tutte, circa il 90%, vanno nel settore meccanico».
E non è detto che le aziende cerchino soprattutto giovani. Questi sono richiesti per circa il 40%, soprattutto se sono neodiplomati per posizioni in produzione come operatori di macchine a controllo numerico. «I neolaureati – spiega Vassalli – sono richiesti ma in misura più contenuta».
Il grosso della richiesta va su ruoli per tornitori, fresatori, programmatori di macchine utensili, ufficio tecnico per il disegno o il controllo di qualità documentale, capi officina. Ciò con possibilità anche per figure junior, «neo diplomati o neolaureati – dice Vassalli - con inserimenti tramite stage formativo finalizzati a un’assunzione diretta in azienda».
A calare un po’ è la richiesta di saldatori, «ma quelli molto specializzati – aggiunge – sono parecchio richiesti. In proposito, - continua la Vassalli - noi abbiamo in provincia di Bergamo un’area formativa dedicata alla saldatura altamente specializzata, aperta anche a persone provenienti da altre province che, una volta acquisite le competenze le possono spendere sui rispettivi territori».
Fra gli impiegati, la ricerca riguarda gli uffici commerciali con conoscenza di inglese e, soprattutto, tedesco, ma si cercano anche esperti contabili in grado di gestire anche la chiusura dei bilanci.
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