Cronaca / Lecco città
Lunedì 23 Febbraio 2015
Lecco. Crisi della Libia
Brutta frenata dell’ export
I circa 8 milioni di esportazioni sono scesi a 5
Ora annullate le relazioni ma reggono gli altri Paesi
I circa 8 milioni di esportazioni lecchesi realizzate sul mercato libico nel 2013 sono scesi a poco più di 5 nel 2014, allineando la provincia alla percentuale di calo regionale (-30%) che le vendite nel Paese Nordafricano hanno subìto nei mesi scorsi per l’instabilità politica, mentre ora la crisi devastante in corso in queste settimane ha azzerato le relazioni d’affari.
«La Libia vive l’onda lunga di una crisi che ora ha messo fuori gioco il commercio delle nostre imprese col quel Paese. Tuttavia osserviamo che le nostre aziende – dice Marco Piazza, responsabile dell’ufficio estero in Api Lecco – che hanno relazioni commerciali con altri Paesi del Nordafrica e del Medioriente, soprattutto in Algeria, Marocco ed Egitto, per ora continuano a lavorare senza che la crisi politica condizioni più di tanto il business».
Secondo dati elaborati dalla Camera di Commercio di Milano su base Istat, da gennaio a settembre 2014 l’interscambio lombardo con la Libia è stato di 220 milioni di euro, il 5% del totale nazionale. In Lombardia prevale l’export (173 milioni), mentre l’import è stato di 46 milioni, con una tendenza opposta all’andamento italiano in cui all’export di 1,5 miliardi fanno fronte importazioni doppie, pari a tre miliardi di euro. Importazioni dalla Libia che, invece, nel caso lecchese sono pari a zero, al contrario di Pavia (con acquisti dalla Libia per 29 milioni di euro), Milano (10), Mantova (5), Brescia (2).
A fronte di un brusco calo del business in Libia, ma anche delle vendite in Russia per le difficoltà causate al Paese dalla crisi Ucraina e per le sanzioni imposte su alcune importazioni dall’Europa, le aziende locali più internazionalizzate registrano un vento di ripresa nelle vendite verso gli Stati Uniti, mercato che le imprese lecchesi da sempre frequentano per esportare ma anche per investire in siti produttivi e sedi commerciali.
Mobili, macchinari, moda, vino, ma anche armi e munizioni leggere sono i prodotti italiani più venduti negli Stati Uniti.
In proposito l’ultimo Rapporto Export di Sace conferma che gli Usa sono al quarto posto tra le economie mondiali dove le importazioni italiane crescono, ferma restando la Cina come grande mercato di riferimento.
Tuttavia, le previsioni di Sace, anche se secondo l’Istat la crescita del nostro export in Usa si ferma intorno all’1,5%, dicono che per i prossimi tre anni gli Stati Uniti faranno un balzo in avanti con una crescita media dell’8% fino al 2017.
A confermare il buon andamento ci sono i dati locali. Nei primi sei mesi del 2014, secondo la Camera di Commercio di Milano, e anche secondo il Monitor dei Distretti di Intesa Sanpaolo, Germania, Francia e Stati Uniti si confermano anche per Lecco i maggiori mercati di sbocco, con l’aggiunta di una crescita decisa del Regno Unito.
Si esportano soprattutto macchinari mentre Lecco ha segnato nei primi sei mesi dell’anno scorso una crescita del 4,1% nelle vendite di prodotti metalmeccanici.
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