Cronaca / Lecco città
Martedì 02 Dicembre 2014
Lecco: Corsa alla cassa
Che poi arriva tardi
Boom di richieste per la Straordinaria perché poi dal 2015 scenderà a soli due anni. Ma così i tempi delle pratiche si allungano
L’impennata di richieste di cassa integrazione straordinaria registrata a Lecco soprattutto in ottobre (6,5 milioni di ore in 10 mesi, con un balzo di un milione nel solo mese di ottobre secondo un’elaborazione della Cgil) si unirà, secondo Francesco Di Gaetano della Segreteria Cisl, a una rincorsa per far entrare nel 2014 la richiesta di mobilità soprattutto per gli ultracinquantenni di aziende in crisi.
E’ l’effetto Fornero, spiega il sindacalista «su lavoratori che se messi in mobilità col regime attuale hanno diritto a 3 anni di cassa integrazione mentre, dal primo gennaio 2015, si scenderà a 2 anni fino ad arrivare a 18 mesi nel 2016. Senza alcuna gradualità».
Si preannuncia, dunque, una nuova grande tornata di richieste che saranno approvate solo fra diversi mesi, come ha evidenziato ieri il Sole24Ore indicandone gli scompensi che ne derivano per imprese e lavoratori.
L’unità di gestione crisi aziendali della Provincia di Lecco ci spiega che in media le aziende lecchesi hanno tempi di attesa compresi fra i 7 e i 9 mesi prima di vedersi autorizzate con decreto del ministero del Lavoro le loro richieste di cassa straordinaria o di contratti di solidarietà.
Mesi in cui i lavoratori rischiano di restare senza entrate. Nel migliore dei casi, quando l’azienda può permetterselo anticipa l’indennità ma ciò a Lecco, che sta vivendo un’impennata di Cig straordinaria come evidente segnale di difficoltà delle imprese, accadrà sempre meno.
Sul territorio fra gli esempi più forti di difficoltà e cassa straordinaria ci sono anche i casi delle aziende Grattarola (6 mesi d’attesa) e, caso ancora aperto, Trafilerie ex Brambilla di Calolziocorte, con 75 lavoratori coinvolti in una situazione che resta ancora sospesa dopo il fallimento.
Se l’azienda non anticipa «per fortuna – ci dicono i sindacati – i lavoratori possono utilizzare il protocollo firmato dalla Provincia con le parti sociali e le banche per farsi anticipare la cassa straordinaria e in deroga». Sulla mobilità l’accordo non interviene visto che – ci spiegano in provincia - «il pagamento avviene in tempi rapidi, circa 2 mesi dopo la richiesta».
«Sono diverse – dice il segretario generale della Cgil Wolfango Pirelli – nel Lecchese le imprese in ritardo. Noi interveniamo, andiamo al ministero per promuovere gli accordi, i nostri parlamentari locali ci aiutano. Ora quest’esplosione di richieste allungherà i tempi. Per ora – assicura il sindacalista – siamo ancora in una fase in cui una parte prevalente di aziende è in grado di anticipare le indennità».
Intanto, su questa fine anno, spiega Di Gaetano della Cisl, oltre all’accelerazione di richieste di mobilità a pesare sono «le situazioni aziendali che stanno esaurendo la possibilità di richiedere ammortizzatori. Nei dati le ore di cassa ordinaria diminuiscono e si passa alla straordinaria, che a sua volta, dopo 7 anni di crisi, vede tante aziende che non la possono più chiedere. La mobilità, la fuoriuscita dal lavoro è oggi una delle nostre grandi preoccupazioni».
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