Cronaca / Lecco città
Venerdì 06 Dicembre 2013
Lecco: la Cgil del tessile
«A Prato tragedia dello sfruttamento»
Dai sindacati del tessile lecchese un messaggio di solidarietà ai lavoratori morti nel rogo della fabbrica
Parte dalla Filctem Cgil di Lecco, il sindacato dei tessili, un messaggio di solidarietà alle sette vittime del rogo della fabbrica-dormitorio cinese di Prato.
L’incidente è avvenuto nel corso della notte, quando ha preso fuoco una fabbrica e decine di lavoratori cinesi, che lì lavoravano, vivevano e dormivano, sono state svegliati dal fuoco che aveva invaso l’intero locale.
Una tragedia che ha portato ad una dura reazione fra i sindacati non solo della Toscana. Nel Lecchese, i rappresentanti dei lavoratori sono da anni alle prese con una serie di crisi aziendali derivanti proprio dalla concorrenza a basso costo di lavorazioni asiatiche, caratterizzate dalla mancanza di diritti dei lavoratori coinvolti. «Vogliamo denunciare la situazione drammatica che vivono alcuni lavoratori del settore tessile - sottolinea infatti Lorena Panzeri, segretario della Filctem Cgil di Lecco - Vogliamo anche ribadire che la tragedia di Prato, che ha colpito per la drammaticità degli eventi, è solo la punta dell’iceberg ed è l’emblema delle condizioni in cui, troppo spesso, i lavoratori e le lavoratrici lavorano. Prato ci dovrebbe anche insegnare che l’omertà non paga: bisogna che la denuncia diventi lo strumento per stanare situazioni di gravissimi soprusi che, purtroppo, si vivono anche nella nostra provincia».
Lorena Panzeri continua: «La Filctem Cgil si é costituita parte civile. Ma bisogna tenere alta la guardia, anche dopo l’ondata di emozione che i fatti di cronaca, hanno provocato in tutti noi. Bisogna vigilare e denunciare le irregolarità che si vivono anche nei posti di lavoro, anche da noi. Perché la tragedia di Prato è la tragedia di tutti».
A Prato il sindacato ha avanzato il sospetto che molti sapessero da tempo chi lavorava e viveva in quella fabbrica: «Prato rappresenta probabilmente la più grande concentrazione di lavoro nero, al limite della brutalità e della schiavitù, che esiste in Europa», spiega Emilio Miceli, segretario generale della Filctem-Cgil, profondamente colpito dalla tragedia.
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