Cronaca / Lecco città
Giovedì 19 Dicembre 2013
Lecco: la cassa integrazione
è ancora in calo
Il dato si conferma per il terzo mese consecutivo, con una diminuzione del 12,6 per cento
Da 14,3 milioni di ore richieste dalle aziende lecchesi nel 2012, siamo scesi a 12,5 milioni
Trovare lavoro in provincia, così come nel resto d’Italia, resta ancora un’impresa complessa, ma per i lecchesi c’è finalmente una buona notizia da infilare sotto l’albero di Natale.
Per il terzo mese consecutivo la richiesta di cassa integrazione è calata e rispetto ai primi undici mesi dello scorso anno si è fatto un passo indietro di ben 12,6 punti percentuali. Questo significa che nel 2012 le aziende avevano richiesto 14,3 milioni di ore di cassa integrazione, mentre quest’anno siamo a 12,5 milioni. Un risultato molto interessante, che mette Lecco sui giusti binari, in vista di una ripresa economica. Già da qualche tempo l’Osservatorio di Confindustria ha rilevato che ordini, fatturato e produzione stanno migliorando – anche se i livelli precrisi sono ancora lontani – e adesso l’Inps conferma che anche le maestranze, seppur lentamente, stanno tornando al lavoro, grazie alla tenacia degli imprenditori lecchesi.
In base all’elaborazione dei dati Inps, effettuata dalla Cgil, la cassa integrazione ordinaria cala del 10,5% (passando da 7,2 a 6,4 milioni di ore richieste), quella straordinaria scende del 4,8% (da 4,6 a 4,4 milioni di ore), la deroga arretra del 34% (da 2,4 a 1,6 milioni) anche se quest’ultimo dato è falsato dalla scarsità di fondi destinati all’ammortizzatore sociale in deroga, riservato alle aziende del commercio, artigiane e a tutte quelle che hanno pochi dipendenti. Per quanto riguarda i settori, l’edilizia ha ridotto il ricorso agli ammortizzatori sociali del 32,5%, passando da 900 a 607 mila ore richiese, e anche l’artigianato sta reagendo bene, riducendo la propria richiesta del 20%, e passando a sua volta da 992 a 790 mila ore di cassa integrazione. Migliora anche la situazione dell’industria, il settore in cui si concentra il maggior utilizzo di sostegno al reddito – erano 11,8 milioni di ore richieste nel 2012 e quest’anno siamo a 10,4 milioni – con un calo dell’11,25%.
Stabile la situazione del commercio, che però ha almeno arrestato il declino, riducendo la richiesta di cassa integrazione a 660 mila ore, lo 0,20% in meno rispetto ai primi 11 mesi del 2012. La situazione lecchese è indubbiamente fra le più positive in Regione, che risulta divisa in due, con alcune realtà come Lecco appunto, ma anche Como (meno 6,8%), Sondrio (meno 40%), Cremona (meno 21%), Lodi e Mantova che sembrano essersi lasciate alle spalle il momento più duro della recessione, ed altre province, come Bergamo (più 15%), Milano (più 18%), Varese (più 6%), Pavia e Brescia che si trovano ancora in affanno.
Nonostante i segnali di netto miglioramento relativi al territorio, la temperatura della crisi, continua a essere alta. Infatti è vero che il ricorso alla cassa integrazione sta calando, ma comunque continua a interessare 6,6 lavoratori ogni 100, mentre la media regionale è del 4,3%. Un altro dato indicativo lo fornisce la Confartigianato, che da un’indagine sulle imprese associate rivela che il clima di fiducia sia in netto miglioramento e le imprese confidano di intercettare pienamente la ripresa nel 2014.
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