Cronaca / Lecco città
Mercoledì 06 Novembre 2013
Lecco: Arlenico a rischio chiusura
Le trafilerie guardano all’estero
I clienti del laminatoio hanno trovato fornitori oltre confine
«Tuttavia ci sono costi di trasporti e problemi finanziari»
In questi giorni si è molto parlato dell’emergenza Lucchini. La chiusura dell’altoforno di Piombino comprometterà l’attività della sede dell’Arlenico , un laminatoio che ha 90 dipendenti e che produce rifornendosi dalla casa madre toscana.
Si è anche detto che la sospensione dell’attività non danneggerà solo i dipendenti, ma anche i clienti locali del territorio.
In realtà quello che sta avvenendo, o che è già avvenuto, è che le trafilerie più floride hanno messo le mani avanti e hanno già trovato un nuovo fornitore, fuori dall’Italia, e quindi per la maggior parte delle aziende del settore la morte della Lucchini sarebbe pressoché indifferente. Anche se una rinascita sarebbe ben vista da molti trafilieri, per una questione di prossimità e di affidamenti bancari. Insomma, i trafilieri stanno alla finestra ad attendere l’intervento di un imprenditore che rimetta sui giusti binari il laminatoio lecchese e poi sarebbero pronti a tornare ad acquistare vergella dalla vicina Arlenico Lucchini.
Nella peggiore delle ipotesi l’Arlenico non sarà rilevata da nessuno e chiuderà. Quello che succederebbe in questo caso lo abbiamo domandato a Oriano Lanfranconi, presidente dei giovani di Confapi: «Penso che un’eventuale chiusura comporterebbe un disagio organizzativo, ma non potremmo parlare di un disastro per le aziende del settore».
Nell’immediato le trafilerie cercherebbero un altro fornitore: «E probabilmente andrebbero a rifornirsi da altri paesi europei, come Germania o Polonia. Ovviamente la maggiore distanza comporta la necessità di sapersi organizzare per tempo, programmando il lavoro a lungo termine e investendo risorse per predisporre magazzini e basi logistiche».
Insomma, le aziende dovrebbero fare ordini più massicci per ammortizzare il costo logistico dello spostamento del materiale. A questo si somma un problema finanziario: «Programmare un’acquisizione economicamente rilevante significa che il fornitore vuole avere delle garanzie bancarie prima di procedere alla consegna del materiale. Quindi i trafilieri dovranno avere una sana e florida situazione finanziaria», cosa che in questo momento di crisi e scarsa liquidità delle aziende non è tanto scontata. E infine c’è una questione di qualità. Il prodotto Arlenico Lucchini garantisce standard qualitativi alti e i trafilati lecchesi sono famosi perché coprono l’alto di gamma della produzione. Ora, trovare un prodotto analogo è difficile, ma non impossibile. E se per le grandi trafilerie cercare un altro fornitore non è un grosso problema, per le piccole potrebbe essere economicamente e finanziariamente improponibile.
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