Cronaca / Lecco città
Mercoledì 06 Novembre 2013
Lecco: anagrafe delle imprese
Il saldo ha il segno meno
A Lecco e anche nel resto della Lombardia il tessuto imprenditoriale
al terzo trimestre 2013 appare ridimensionato
La causa è certamente la congiuntura sfavorevole ma anche – spiega l’ufficio studi di Unioncamere Lombardia, «la prosecuzione di un processo strutturale di lungo periodo che ha comportato selezione e ristrutturazione delle imprese».
A fine settembre erano 24.139 le imprese attive a Lecco (816.681 in Lombardia), un dato in linea col secondo trimestre (la perdita, a Lecco come in Lombardia, è stata dello 0,1%) durante il quale la variazione congiunturale registrata era «praticamente nulla», spiega Unioncamere.
Nei dati camerali anche a Lecco «lo stock di imprese attive non recupera nel terzo trimestre di quest’anno» e sul territorio provinciale su base annua la perdita è dell’1,3%, con una perdita di 259 imprese rispetto al terzo trimestre 2012, mentre su base regionale la perdita è di oltre 8.000 imprese.
A incidere maggiormente sul ridimensionamento sono le costruzioni, che vedono in Lombardia un calo di imprese attive pari a 4.452 unità, un dato che è pari alla metà della perdita complessiva. E’ come se l’intero comparto di una provincia come Lecco (che nelle costruzioni ha 4.451 imprese attive) fosse scomparso dalla Lombardia.
Un quadro che mostra come, spiega Unioncamere sia «venuto meno il fisiologico recupero che, per motivi stagionali legati alla concentrazione delle cessazioni a inizio e fine anno, caratterizza solitamente l’andamento dello stock di imprese nel secondo e terzo trimestre». Da qui la variazione negativa su base annua.
Il fenomeno rilevato su base regionale sta nel fatto che anche se cresce il numero di iscrizioni rispetto ai valori degli ultimi due anni (11.6069) ad aumentare sono anche le cancellazioni (10.919). Ciò è sicuramente in parte dovuto anche alle cessazioni d’ufficio che rappresentano il 22% di quelle totali. Tuttavia, anche se il saldo regionale resta positivo con circa 700 unità, si tratta di un aumento comunque dimezzato rispetto alla media degli ultimi tre anni e – spiega l’ente - «non sufficiente a far crescere il numero di imprese attive».
Con le costruzioni, a determinare il calo sono anche le attività manifatturiere (-2.512 unità in Lombardia) e agricole (-1.597) sia per la congiuntura negativa sia per il cambiamento strutturale dell’economia.
In definitiva, fra le province solo Milano cresce un po’ (+0,2%) rispetto a un anno fa, mentre i cali più forti si registrano a Sondrio (-3%), Monza-Brianza (-2,4%) e Varese (-2,3%).
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