Cronaca / Lecco città
Sabato 25 Aprile 2015
«Le start up lecchesi faticano
a trovare un mercato locale»
Nel libro “Lecco - Terra del fare” l’analisi di Aldo Bonomi
«Alcune innovazioni nel territorio sono allo stato embrionale»
“Lecco – Terra del fare” è il volume pubblicato dal nostro giornale che potete trovare in edicola.
È un libro che racconta una città ed un territorio di fronte alla crisi. Si è voluto raccontare l’oggi, il presente, alla luce di un futuro che va interpretato e, se possibile, anticipato. A questo proposito è illuminante l’intervista, che chiude il volume, con il sociologo Aldo Bonomi, che traccia il presente ed il futuro del nostro territorio.
«Con la crisi – sostiene Aldo Bonomi – si è prodotta una frattura non governata tra quelle che io chiamo le avanguardie agenti, ovvero quell’élite di imprese che hanno saputo innovare e accettare la sfida global, e il corpo del capitalismo molecolare nelle filiere, la cui reazione è stata prevalentemente difensiva. Con l’esito che oggi molte aziende “avanguardie” hanno ridotto i propri legami territoriali, soprattutto sul lato delle reti di fornitura, sia internalizzando molte funzioni produttive, sia cercandole in altre nazioni. Richiudere questa frattura rappresenta il tema di fondo per un territorio come il Lecchese». Un aspetto fondamentale per le aziende è oggi l’innovazione: «Di innovazione nelle filiere lecchesi se ne fa tanta e da sempre: naturalmente è sempre stata un’innovazione fine, spesso non in grado di tramutarsi in brevetti o altre forme di conoscenza codificata e replicabile. Un modello basato moltissimo sul saper fare e sulla trasmissione informale dentro il processo produttivo. A me pare che ci vogliano almeno altri due tipi di innovazione: a) un’innovazione nelle forme e nella cultura d’impresa con nuove forme organizzative più “collettive” e meno centrate sulle qualità esclusive del titolare-fondatore; b) un’innovazione sociale che consenta di reinventare il legame dell’impresa manifatturiera con il territorio».
In questo contesto sono nati nuovi soggetti imprenditoriali. «Le start-up nel Lecchese ci sono, - continua Bonomi - ne sono nate dentro la crisi. Il punto di difficoltà di questi nuovi soggetti è il rapporto con il mercato locale. Per crescere, soprattutto i soggetti più innovativi, devono rivolgersi all’esterno del territorio probabilmente perché determinati processi di innovazione produttiva nel Lecchese sono ancora troppo allo stato embrionale».
Un altro punto critico è la disoccupazione. Si tornerà a creare occupazione? «Probabilmente sì – conclude Bonomi - però su questo punto bisogna essere chiari e realisti: almeno nel breve-medio periodo i livelli di piena occupazione non torneranno, ovvero la bassa creazione di lavoro sarà un tratto che ci accompagnerà ancora per molto».
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