Cronaca / Lecco città
Sabato 09 Maggio 2015
Le sei ditte di Metalfastener
puntano all’estero per crescere
La rete di imprese ha beneficiato del contributo del bando Ergon
Si guarda ai potenziali clienti tedeschi, del Nord e dell’Est Europa
La rete d’impresa Metalfastener Group ha vinto il bando Ergon 2013 per l’innovazione per il quale aveva presentato un progetto di sviluppo commerciale del valore totale di 300mila euro, finanziato al 40% con fondi europei erogati dalla Regione Lombardia.
Come precisato nel bando, il finanziamento tramite il rimborso del 40% del valore a fondo perduto è stato possibile solo dopo che il gruppo ha già pagato l’80% del valore complessivo. Per Metalfastener si è trattato dunque di un investimento non indifferente confortato dalla boccata d’ossigeno arrivata col rimborso.
Perciò, ci spiega il coordinatore Luigi Pescosolido, «l’addetto commerciale, persona di lunga esperienza, da tempo si è messo all’opera per creare un ufficio estero e sviluppare l’internazionalizzazione del nostro gruppo».
Germania, Nord Europa, Svizzera, sono i mercati su cui vogliono trovare nuovi spazi le sei aziende di Metalfastener. Sono la “Rapitech”, la “Frigerio Ettore”, la “Colombo Giovanni&Figli”, “Dell’Era Ermanno&figlio”, “Piloni” e “Frl” che, insieme, costituiscono una massa critica con 21 milioni di fatturato totale annuo, 170 addetti (dalla più piccola che ne ha 8 fino agli 80 dipendenti della Frigerio Ettore), cinquemila articoli a catalogo, 10mila prodotti su disegno dei clienti, 2500 clienti attivi e una quota estero che va al 30 al 90% per le singole aziende.
Altro mercato di interesse è l’Est Europa e il suo potenziale per il settore dell’automotive in cui a diversi livelli sono impegnate le sei aziende lecchesi.
Nato sei anni fa, Metalfastener inizia ora a raccogliere i primi frutti: «I risultati stanno arrivando – dice Pescosolido – ma non siamo del tutto soddisfatti. Il contratto di rete, che non dà vita a un soggetto fiscale, obbliga il nostro commerciale a dare ogni volta nei contatti coi clienti sei diversi biglietti da visita, a spiegare che dovranno parlare con sei persone, con sei fornitori a cui faranno seguito sei diverse fatture. I clienti davvero interessati non si fermano davanti a questi disagi, ma non è facile operare così e forse faremo una società a responsabilità limitata».
Tuttavia, aggiunge l’imprenditore, la strada intrapresa è quella giusta: «La cosa positiva del contratto di rete – aggiunge – sta nell’invitare un cliente a Lecco e in un solo giorno fargli visitare sei aziende. E dopo le visite è visibile l’apprezzamento per la qualità di ciò che vede nelle nostre imprese. Il nostro gruppo è coeso, ha una buona tenuta e la collaborazione continua. Anche grazie a questa collaborazione - conclude Pescosolido - nel 2014 la mia azienda ha registrato un aumento di fatturato del 10%, così come in crescita sono state tutte le aziende coinvolte».
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