Cronaca / Sondrio e cintura
Venerdì 05 Luglio 2013
Le fatture del Giro d’Italia
rimaste ancora da pagare
Sondrio Vecchie fatture del Consorzio turistico che ancora attendono di essere saldate, conti saldati a fatica con il territorio per spese sostenute.
Ci risiamo. Non tutti i “nodi” venuti al pettine della Dmo dopo il passaggio da Consorzio turistico provinciale a società “in house” sono stati sciolti. Alcune fatture sono rimaste in sospeso e rappresentano ancora oggi motivo di contendere tra le realtà consortili mandamentali e l’organismo centrale.
Qualche esempio: se in passato furono pagati soggiorni alberghieri legati a famose soubrettes, uomini politici, esponenti di spicco poco inclini - evidentemente - a pagare di tasca propria le vacanze fatte in Alta Valle, ci sono fatture ancora in sospeso che sembrano gridare vendetta. Dalla Valfurva sarebbe infatti pendente una richiesta per - si dice - più di 5mila euro - per alcuni soggiorni legati alla presenza in valle di un famoso commentatore televisivo. La rendicontazione richiesta da Dmo avrebbe dimostrato come quei pernottamenti che risalivano al luglio del 2011 non avrebbero potuto essere pagati sotto la voce “Giro d’Italia”, come invece preteso, perchè la Carovana Rosa in quel mese di quell’anno in Alta Valle non è proprio passata. Ma ci sarebbero altre voci che hanno suscitato prese di posizione all’interno di Dmo che - come noto - quando si fece carico dell’”eredità” del Consorzio Turistico Provinciale, non esitò a rivolgersi alla Procura per valutare costi sostenuti, consulenze pagate e spese difficilmente giustificabili. Le indagini sono ancora in corso e gli accertamenti da parte della guardia di Finanza sono a dir poco certosini, come d’obbligo, del resto.
Comprensibile, quindi, l’esigenza dei vertici di Dmo di rassicurare il comparto anche da questo punto di vista. La musica è cambiata, insomma.
Un messaggio importante, soprattutto in un momento come questo, con 200mila euro in arrivo nelle casse di Dmo da parte della Camera di Commercio di Sondrio che ha deliberato lo scorso 27 maggio un contributo straordinario per il settore del turismo. Soldi ai quali si aggiungeranno altri 200mila euro di palazzo Muzio che intende così raddoppiare lo sforzo di Camcom per un’azione mirata a risollevare le sorti del comparto così duramente colpito dalla crisi, dal meteo, dal calo dei consumi, ma soprattutto dalla chiusura della superstrada 36 che ha messo in ginocchio l’avvio della stagione turistica in Valtellina e Valchiavenna. Quattrocentomila euro sono un bel gruzzolo. Occorrerà spenderli bene.
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