Cronaca / Lecco città
Mercoledì 06 Agosto 2014
Le ditte sopravvissute alla crisi
ora sono più competitive
Lecco: i risultati della rilevazione dei dati di bilancio sul periodo 2007-2012 di tutte le 56mila pmi nazionali che producono il 39% del Pil nazionale e danno lavoro a 2,3 milioni di persone.
LECCO
Nelle scorse settimane «sul Pil – dice Federico Visconti, docente universitario esperto di gestione aziendale e, fra l’altro, responsabile dell’Osservatorio sulla competitività delle pmi della Sda Bocconi - abbiamo assistito a un effetto annuncio legato al modo di funzionare di un certo tipo di dibattito. Un dibattito che è diverso da quello di chi, come noi, visita sistematicamente piccole imprese da poche decine di dipendenti raccogliendo fra l’altro segnali rivelatori sul loro potenziale nonostante le difficoltà che attraversano».
Nei giorni scorsi l’Osservatorio ha pubblicato i risultati della rilevazione dei dati di bilancio sul periodo 2007-2012 di tutte le 56mila pmi nazionali che producono il 39% del Pil nazionale e danno lavoro a 2,3 milioni di persone.
Fra punti di debolezza e straordinari punti di forza, ne è uscito un quadro in cui la crisi da un lato ha colpito duramente facendo scomparire 8.841 imprese, mandando in fumo 120 miliardi di fatturato e 405mila posti di lavoro.
Dall’altro, negli anni considerati, le 47mila imprese sopravvissute sono cresciute del 26% e, fra loro, «è stato individuato un campione di 1.200 imprese più forti di ogni avversità».
«Da una parte – spiega una nota dell’Osservatorio – i dati mostrano che le imprese sopravvissute registrano tassi di crescita lusinghieri, con un +26% complessivo tra il 2007 e la fine del 2012, equivalente a una crescita media del 4,8% annuo e una sola battuta d’arresto nel 2009 (-5,3%) e un 2012 debole; dall’altro – prosegue l’analisi – i risultati evidenziano segni crescenti di tensione finanziaria» che coinvolge anche le migliori.
© RIPRODUZIONE RISERVATA