Cronaca / Tirano e Alta valle
Sabato 30 Maggio 2015
L’asino aggredito dall’orso: «Non è M25 ma suo cugino»
Dal Dna sul pelo la risposta sull’autore dell’aggressione. Mozzetti: «Si tratta di un esemplare schivo, da tempo sull’Adamello Brenta».
Che M25 abbia fatto una brutta fine, pare assodato. Anche la speranza di chi lo voleva al sicuro oltre le Orobie, è svanita. Negli uffici di Palazzo Muzio è infatti giunto l’esito del Dna eseguito su un ciuffo di pelo prelevato nella “trappola” visitata dall’orso che nei pressi di Incudine, quindi in Valcamonica, ha predato un asino alcune settimane fa.
«Non si tratta di M25, ma di M18», precisa Ettore Mozzetti - della Polizia di vigilanza provinciale. «L’esemplare ha tre anni ed è “censito” nel gruppo dell’Adamello Brenta dove vive ormai stabilmente da parecchio tempo. Non ha mai creato problemi agli allevatori del posto, ma la sua presenza viene monitorata attraverso accertamenti biologici sui campioni che di tanto in tanto vengono rinvenuti nel bosco». M18 non è M25, ma un suo parente stretto. «Esatto. I due orsi sono “cugini” nel senso che sono figli di due sorelle: Kj1 (che ha generato M18) e Kj2, mamma di M25. Le due orse sono tra l’altro “speciali” in quanto risultano tra le più longeve degli esemplari (una cinquantina in tutto) che popolano le alpi tra il Trentino e la Lombardia».
Di M18, dopo l’uccisione dell’asino camuno, non si sa più nulla, ma di una cosa gli esperti sono certi: che non può essere l’esemplare notato alcuni giorni fa sul Bernina.
Taglia e soprattutto colore non corrispondono (questo è bruno, quello “elvetico” ha il pelo molto più chiaro). Quindi siamo in presenza di due esemplari differenti che stanno frequentando un areale abbastanza ristretto tra la provincia di Brescia e la Valposchiavo.
Intanto proseguono le ricerche di M25, l’orso di cui non si sa più nulla dal 29 marzo, quando il suo collare ha smesso di inviare al satellite il segnale. Gli agenti, dopo averlo cercato anche con un elicottero munito di trasmettitore in grado di ricevere il segnale a bassa frequenza che il collare emette (oltre a quello satellitare), stanno perlustrando nuovamente i boschi della zona tra Aprica e Stazzona.
«Il collare ha smesso di funzionare. O perchè si è guastato, oppure perchè è stato distrutto». Ma anche all’orso deve per forza essere successo qualcosa, visto che da quasi due mesi non c’è traccia del suo passaggio. Che sia diventato improvvisamente vegetariano? Un’ipotesi da scartare a priori. Più facile invece che sia finito nel piatto di qualche bracconiere. E le voci in questo senso si sprecano.
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