Cronaca / Lecco città
Sabato 30 Novembre 2013
L’appello di Ance Lecco
«Troviamo una nuova crescita»
Ancora un’assemblea di crisi per i costruttori. Il progetto del polo scolastico delle superiori
«Un piano che farebbe di Lecco un modello»
Ance Lecco. Un’altra assemblea di crisi. A guardare indietro sono almeno cinque gli anni di difficoltà dell’edilizia. Un lustro. E pare che la discesa non sia finita, anche se forse la velocità di caduta sta calando.
Nel Lecchese, la recessione delle costruzioni si legge nei numeri della Cassa edile - ieri ricordati da Sergio Piazza, presidente di Ance Lecco, nella relazione -. Le cifre dicono che a luglio erano 711 le imprese e 3.152 dipendenti, con 461 mila ore lavorate. Un salto indietro di cinque anni, quando la crisi ancora non c’era: nel luglio 2008 le imprese erano 959, 4.577 i lavoratori e 701 mila le ore lavorate.
Finora abbiamo guardato indietro, ma Piazza ieri ha esortato i colleghi costruttori a «guardare avanti, con il coraggio ostinato che ogni imprenditore – per essere tale – deve sentire dentro di sé». Per questo, l’associazione di via Grandi ha scelto come tema delle assise un eloquente“Investire nel futuro” che significa anche impregnarsi per migliorare le condizioni in cui le imprese lavorano (si pensi, ad esempio, al peso della burocrazia).
Su Lecco, l’Ance ha individuato un possibile progetto di “sistema” per investire nel futuro. «Abbiamo voluto presentarvi - ha sottolineato Sergio Piazza - una proposta che testimonia cosa voglia dire per noi qui a Lecco investire nel futuro, investire nei giovani. E farlo in un momento di crisi».
I costruttori lecchesi pensano «alla realizzazione di un complesso polifunzionale, moderno e flessibile, dedicato all’istruzione e alla formazione secondaria superiore. Se infatti investire nel futuro vuole essere una provocazione, cosa c’è di più coerente e al tempo stesso affascinante dell’investimento sui giovani?».
Il polo integrato delle scuole secondarie riunirebbe i sette istituti statali (frequentati da settemila studenti), in un’area vicina al campus di via Previati. Con questa soluzione - secondo i costruttori - si otterrebbe una razionalizzazione degli spazi ed un risparmio nella gestione e nella manutenzione degli edifici, che oggi sono di 1,8 milioni di euro, ripartiti su 19 edifici.
«Pensiamo - ha spiegato Piazza - ad un’area omogenea dedicata alla formazione, che potrebbe essere affiancata da strutture per la ricerca, per lo studio e per il tempo libero e da insediamenti “light” per start-up e nuove attività imprenditoriali. Sarebbe - ha specificato il presidente di Ance Lecco - un polo d’eccellenza a livello nazionale, costruito secondo i più moderni criteri architettonici, strutturali ed impiantistici, efficiente, sicuro, all’avanguardia, capace di contribuire a quel riposizionamento della città innescato dalla presenza del Politecnico e dal nuovo Campus, in grado di offrire un intero ciclo formativo integrato che va dall’istruzione secondaria all’università, a stretto contatto con le attività produttive e la ricerca».
Secondo Ance Lecco, si tratta di «un progetto, dunque, di grande respiro ma concretamente fattibile. A maggior ragione se potrà beneficiare in modo privilegiato di una serie di investimenti indirizzati all’edilizia scolastica, proponendosi così quale “esperienza pilota” per tutto il Paese».
Piazza ha concluso: «Questo progetto potrebbe essere una concreta opportunità – culturale ed economica - per tutto il nostro territorio, perché possa rilanciarsi e rivelarsi realmente attrattivo verso i giovani. Perché possa avere un futuro».
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