Cronaca / Sondrio e cintura
Sabato 24 Agosto 2013
L’addio al reduce più anziano
Attilio saluta la sua Valle
Contrio si è spento nella sua casa di Albosaggia Aveva 102 anni.
Scompare uno degli alpini sempre presenti nelle ultime vicende locali
Non solo Albosaggia oggi dà l’ultimo saluto ad Attilio Contrio. Sarà anche l’intera provincia di Sondrio a dare l’addio al più anziano reduce di guerra valtellinese che si è spento all’età di 102 anni nella serata di giovedì.
Stretti attorno ai figli Lina e Cirillo alle 15 nella parrocchiale di Santa Caterina dove si celebrano le esequie, l’intera comunità orobica. In prima fila gli alpini, di cui Contrio faceva parte. Penne nere guidate dal capogruppo Dario Bormolini che lo ricorda con profondo affetto e stima.
Il saluto dei suoi cari
«Attilio ci ha lasciato, se ne è andato il più anziano reduce di guerra del nostro territorio al quale ero particolarmente legato avendo lui combattuto in prima linea insieme a mio padre. Non mancava mai alle manifestazioni Attilio: era sempre presente, anche lo scorso quattro novembre. Nonostante l’età, lui c’era, orgoglioso di esserci».
Ad Albosaggia dove il Cavaliere Bellio Attilio Contrio – questo il suo nome per esteso – è nato il 6 maggio del 1911, in tanti lo piangono. Ma anche a Sondrio e in provincia avendo per 36 anni, dal primo dopoguerra fino alla prima metà degli anni ‘70, ricoperto la carica di comandante dei guardiacaccia dell’amministrazione provinciale, ora corpo di polizia provinciale. Fu il primo a portare le marmotte sul versante orobico. Incarico che gli fu dato nel luglio del 1961 dall’allora presidente della Provincia Michele Melazzini.
Lucido fino alla fine, con un bagaglio colmi di ricordi, alcuni dei quali raccontati in prima persona in diverse occasioni. Non ultima quella che lo ha visto nel maggio di due anni fa al centro dei festeggiamenti per le sue 100 candeline, celebrati sia nel municipio di Albosaggia insieme all’amministrazione comunale, ai “suoi” alpini e a tutto il paese, sia a palazzo Muzio in una partecipata cerimonia di auguri.
Le sue guerre
Contrio ha combattuto in Albania e in Grecia per sette anni di guerra, non senza difficoltà e momenti difficili. Ma anche momenti belli. Tra questi amava raccontare l’incontro con un paesano, con cui in tempi di guerra condivise una pagnotta. Fu un incontro fortuito, in una notte lontana, in Albania. Stava dormendo nella sua tenda, raccontò il giorno del suo centesimo compleanno nel tipico dialetto “busacc”, quando fu svegliato da un rumore. Uscì e vide dei soldati, con tante mostrine sulla giacca. Pensava fossero carabinieri. Invece no, erano granatieri, ma tra loro notò un accento famigliare. Un “busacc” come lui. Proprio il padre dell’attuale capogruppo delle penne nere orobiche Bormolini. Attilio allora svegliò i cucinieri per farsi dare delle pagnotte che mangiarono insieme in mezzo al fango.
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